Venerdì 19 Aprile 2024

Terremoto, Renzi: "Ricostruire bene e in trasparenza"

Nella sua e-news il premier tocca tutti i punti del piano 'Casa Italia' e promette: "Ogni centesimo di aiuti sarà verificabile"

Matteo Renzi ai funerali di Ascoli Piceno (Ansa)

Matteo Renzi ai funerali di Ascoli Piceno (Ansa)

Roma, 29 agosto 2016 - Lunga e accorata la e-news del premier Matteo Renzi, che si potrebbe riassumere come un appello a farsi forza dopo il terremoto e una road-map sugli interventi che il Governo promette di mettere in campo per la ricostruzione.

RICOSTRUZIONE E TRASPARENZA - "C'è una ricostruzione da coordinare nel modo più saggio e più rapido. Giusto fare in fretta, ma ancora più giusto fare bene e soprattutto con il coinvolgimento delle popolazioni interessate - scrive Renzi - La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l'aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza come l'Autorità Anti Corruzione presieduta da Cantone ma anche con la massima trasparenza online". E ancora: "Ogni centesimo di aiuti sarà verificabile a cominciare da quelli inviati via sms dagli italiani al numero della protezione civile (Sms al numero 45500, ancora attivo per chi vuole dare una mano)". 

PASSATO E FUTURO -  "Dovremo tenere viva la presenza delle comunità sul territorio. I luoghi hanno un'anima, non sono semplicemente dei borghi da cartolina. E l'anima gliela danno le storie delle persone, vecchi e bambini, il vissuto quotidiano, gli spazi di una comunità a cominciare dal circolo, dalla chiesa, dalla scuola. L'impegno del governo è che questi luoghi così ricchi di un passato prezioso possano avere un futuro".

I MODELLI DA SEGUIRE - "Lavorare tutti insieme, senza proclami, senza annunci, senza effetti speciali, ma con l'impegno rigoroso di tutti. La storia italiana ci consegna pagine negative nella gestione del dopo-terremoto, come l'Irpinia, ma anche esempi positivi. Su tutti il Friuli del 1976, certo. Ma anche l'Umbria di vent'anni fa - è l'appello - E soprattutto penso al modello emiliano del 2012. Quel territorio ha tenuto botta, come si dice da quelle parti, ricostruendo subito e bene. Le aziende sono ripartite, piu' forti di prima. E la coesione mostrata è stata cruciale per raggiungere l'obiettivo. Dovremo prendere esempio da queste pagine positive. E fare del nostro meglio - senza annunci roboanti - per restituire un tetto a queste famiglie e restituire un futuro a queste comunità", aggiunge Renzi.

IL PROGETTO CASA ITALIA - "In Casa Italia immagino di inserire non solo i provvedimenti per l'adeguamento antisismico ma anche investimenti sulle scuole, sulle periferie, sul dissesto idrogeologico, sulle bonifiche e sui depuratori, sulle strade e sulle ferrovie, sulle dighe, sulle case popolari, sugli impianti sportivi e la banda larga, sull'efficientamento energetico, sulle manutenzioni, sui beni culturali e sui simboli della nostra comunita'". Insomma, sarà "un progetto che coinvolga concretamente, non a chiacchiere, tutti i cittadini interessati a dare una mano alla comunità del nostro Paese. Abbiamo decine di argomenti su cui possiamo dividerci e litigare; su questo lavoriamo insieme", aggiunge Renzi. "Nessuno di noi potrà bloccare la natura, ma perché non cambiare mentalità e lavorare - tutti insieme - a un progetto che tenga più al riparo la nostra famiglia, la nostra casa? Questo è il senso del progetto Casa Italia che nei prossimi giorni presenterò a tutti i soggetti interessati, ai professionisti, ai rappresentanti di comuni e regioni, ai sindacati e alle associazioni di categoria, agli ambientalisti e ai costruttori". "Il fatto che per 70 anni non siamo riusciti a far partire un progetto coordinato e strategico di prevenzione significa che questa sfida non è facile, fa tremare i polsi. Ma il fatto che sia una sfida difficile, non è un buon motivo per non provarci", aggiunge Renzi. "E' un progetto di lungo respiro, che richiederà anni, forse un paio di generazioni, come ieri mi diceva con lucidità e visione un grande italiano quale Renzo Piano. Ma il fatto che sia un progetto a lungo termine, non è un buon motivo per non iniziare subito. Lasciatemi essere chiaro, da padre prima che da premier. L'idea iper razionalistica di chi in queste ore dice 'rischio zero' è inattuabile. Da un lato l'Italia è troppo articolata per risolvere in partenza ogni problema legato alle calamità naturali. Dall'altro, io dico soprattutto, la pretesa di tenere sotto controllo la natura è miope e persino assurda. Ovunque nel mondo la Natura miete vittime per alluvioni, uragani, terremoti. E questo riguarda anche Paesi che noi giudichiamo più preparati del nostro: in tutto il mondo i lutti legati a calamità naturali sono numerosi. Ma se mandiamo in soffitta la pretesa ideologica di chi vorrebbe tenere sotto controllo la natura, dall'altro e' anche vero che non possono vincere i fatalisti che nel nome del destino continuano a costruire senza visione e strategia o impediscono di creare una cultura della prevenzione. Perche' rincorrere quando potremmo anticipare?", conclude il premier.

I PARTITI - "Nella mia responsabilità di capo del governo proporrò a tutte le forze politiche di collaborare su questi temi. Con Casa Italia in ballo c'è il futuro dei nostri figli, non di qualche ministero. E proporrò a tutti i partiti, anche a quelli di opposizione, di dare una mano perché la politica italiana offra una dimostrazione di strategia e non solo una rissa dopo l'altra. Noi lo faremo. Senza annunci a effetto, ma con il passo del maratoneta. Cioè con l'impegno di chi sa che la sfida e' lunga, difficile e richiede la testa, non solo le gambe. Ma sa anche che passo dopo passo il traguardo diventa ogni istante piu' probabile".