Venerdì 19 Aprile 2024

Pd, Renzi: "Scissione? Nessuno capirebbe". D'Alema, incontri a sinisra

D'Alema vede Vendola e Fratoianni. Il vicepresidente dem Ricci: "Primarie anche a marzo". Bersani: "Si voti nel 2018"

Pd in crisi: Massimo D'Alema e Matteo Renzi (Imagoeconomica)

Pd in crisi: Massimo D'Alema e Matteo Renzi (Imagoeconomica)

Roma, 2 febbraio 2017 - Nella crisi interna del Pd, qualche movimento si nota. Matteo Renzi lancia l'ultima 'offerta' a Bersani ("primarie aperte e niente scissione"), e al Tg1 delle 20 spiega che "la scissione del partito non la capirebbe nessuno". Quindi ok a primarie e forse anche congresso, a patto che il giorno dopo "chi perde rispetti chi ha vinto". E alla sinistra dell'ex premier c'è una certa fibrillazione, con D'Alema che incontra Vendola e Fratoianni. 

RENZI - Premesso che, come ripete spesso, "è fondamentale che le forze politiche parlino dei problemi delle persone", Matteo Renzi al Tg1 parla della crisi del suo partito. "Ci è stato chiesto di fare le primarie, il congresso. Va bene tutto per dare del nostro partito il partito democratico - sottolinea - ma comunque vadano chi perde il giorno dopo rispetti chi ha vinto altrimenti è l'anarchia". E sulla crisi interna: "Non c'è un rischio scissione. E non lo capirebbe nessuno", dice il segretario del Pd

Ripensando al referendum clamorosamente perso, Renzi ammette: "Forse l'errore più grande è stato perdere di vista le esigenze cittadini normali. Questo forse è stato l'insegnamento più grande del dopo il referendum". Insomma, bisogna "preoccuparsi molto più ai cittadini e meno al palazzo". La sconfitta al referendum è stata netta, "la botta si è sentita", ma ci sono "milioni di italiani che hanno votato sì e hanno voglia di dare una mano", anche per evitare "i giochi della prima Repubblica che stiamo vedendo in queste ore".

La data delle elezioni? "Non so che giorno si voterà, non tocca a me deciderlo. Qualunque sia quel giorno è fondamentale che le forze politiche parlino dei problemi delle persone. Discutiamo di disoccupazione, di sicurezza, di banda larga, di innovazione, del futuro dell'ambiente. Altrimenti le elezioni sembreranno solo una caccia alle poltrone".

INCONTRI A SINISTRA - L'ipotesi di un partito a sinistra del Pd (con esuli dem), si fa più concreta. Massimo D'Alema passa ai fatti e vede Nichi Vendola e Nicola Fratoianni (rispettivamente presidente di Sel e deputato di Sinistra Italiana) in un incontro a tre avvenuto oggi nella sede della Fondazione ItalianiEuropei, a Piazza Farnese. Un appuntamento alla luce del sole. Dunque un chiaro, ulteriore, messaggio che arriva dritto ai vertici del Partito Democratico. 

Il 'vertice a tre' è un'occasione per tastare il terreno. Per "scambiare opinioni" sulle "posizioni in campo", si spiega, per capire "che tipo di prospettive ci sono". Si è parlato della situazione nel Pd, naturalmente, ma anche del congresso di Sinistra italiana e delle forze che sono "al di fuori da questi due pilastri". 

BERSANI - Dice la sua anche Pier Luigi Bersani, dalla platea televisiva di Piazza Pulita su La7: "Io non so perchè si precipiti il Paese al voto con sei mesi di anticipo. Quando si chiude un ciclo in tutto il mondo democratico i partiti rendono contendibile la linea politica. Io sono per il voto nel 2018: non tocca a me decidere ma il Pd si levi dalla testa che si possa andare alle elezioni senza aver fatto prima una discussione". E sulla speranza di Renzi di prendere il 40% se si vota a giugno. Bersani alza le spalle: "Non mi sembra probabile. Vediamo quali problemi si affacciano nel mondo? Sul lavoro e sul welfare? Il governo deve affrontare le emergenze, c'è il terremoto e le banche", aggiunge.

RICCI: PRIMARIE ANCHE A MARZO - "O si va al congresso prima delle elezioni o molti se ne andranno dal partito", diceva qualche giorno fa D'Alema, che stima la nuova eventuale lista a sinistra del Pd superiore al 10 % dei voti. All'ex ministro risponde oggi Matteo Ricci, vicepresidente del Partito. "Se lui prende il 10% con una sua lista, allora mi rado a zero i capelli e, di sicuro, se lui prende quel numero di voti noi vuol dire che noi arriviamo al 40%", ribatte al programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora. Cosa ne pensa delle primarie del Pd: lei le farebbe? "Io sono per le primarie per la scelta del leader del centrosinistra". Se si votasse a giugno, quando fareste le primarie? "Si potrebbero fare a fine marzo per esempio, i tempi ci sono".