Salvini insiste: "Forza Italia? Nessun tavolo con chi protegge stupratori"

Il leader della Lega sospende le trattative "finché non ci sarà un chiarimento ufficiale". Berlusconi: "Su Gentiloni male interpretato, il centrodestra avrà i numeri per governare"

Matteo Salvini (Ansa)

Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 13 dicembre 2017 - Lite prolungata tra Salvini e Berlusconi. La situazione è incandescente: il numero uno del Carroccio fa saltare il tavolo con Forza Italia in attesa di "un chiarimento ufficiale". A innescare la miccia la decisione di Forza Italia, ieri, di votare contro l'iter veloce per la legge Molteni che cancella lo sconto di pena per reati gravissimi, come ad esempio lo stupro. Il leader della Lega annuncia subito di voler sospendere ogni trattativa col partito del Cavaliere che non sembra preoccuparsi più di tanto e, anzi, spiega che "i capricci" di Salvini sono "sopravvalutati" e che "quando si siede a un tavolo" numero uno del Carroccio "è una persona ragionevole" tanto che "governeremo insieme in modo serio". Ma oggi Salvini rincara la dose: "Stiamo ricevendo centinaia di telefonate, messaggi, mail di donne e uomini arrabbiati e delusi per l'incredibile scelta di Fi di proteggere stupratori e assassini - dice -. Per quanto ci riguarda, sospendiamo le nostre previste partecipazioni a tavoli e incontri con Fi e Berlusconi finché non ci sarà un chiarimento ufficiale".

NODI IRRISOLTI - Il centrodestra sembra una polveriera. Non è un caso che il leader di Forza Italia abbia invocato un "vertice chiarificatore" prima di Natale per capire se "vogliamo stare insieme per dare all'Italia un governo credibile". Ddl per la certezza della pena a parte, il vero nodo che divide la futura (ed eventuale) coalizione è rappresentato dalle strategie post elettorali. Approfittando della presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa in cui esordisce (salvo poi chiarire che era una battuta) dicendo che "forse Mussolini non era un dittatore", il Cavaliere fa capire di voler essere lui il punto di riferimento del centrodestra. Non ha dubbi sul fatto che la coalizione conquisti la maggioranza e vada a palazzo Chigi.

LA FRASE DEL CAV SU GENTILONI - Nel caso non ci fosse un vincitore, Berlusconi sembra avere già pronto un piano B: "La soluzione più corretta" nel caso nessuno riuscisse ad avere una maggioranza autonoma dopo il voto "sarebbe quella di continuare con questo governo e di consentire un'altra campagna elettorale non brevissima, di almeno tre mesi, che possa permettere ai partiti di far conoscere agli elettori i loro programmi".

L'idea non pare gradita ai suoi alleati. "Non vogliamo tradire gli elettori. Basta saperlo prima. Noi mai con Gentiloni", avvisa il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti. E il Cavaliere precisa: "Ho detto una cosa ovvia, nel caso non ci fosse un governo si deve tornare a votare dopo tre mesi ed il governo Gentiloni resta in carica per gli affari correnti. Lo dice la Costituzione". 

Concetto ribadito anche oggi da Belusconi che si dice "certo che il centro-destra avrà i numeri per governare. Punto". Il leader di Forza Italia, arrivando alla riunione del Ppe a Bruxelles si è anche detto "stupito dell'interpretazione letta sui giornali", circa le sue dichiarazioni su un'eventuale prosecuzione del governo Gentiloni. "Non ho dato alcuna interpretazione politica né detto che noi preferiamo questa situazione".

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