Martedì 23 Aprile 2024

Referendum, botta e risposta tra Renzi e il prof Zagrebelsky

Caldo confronto tra il premier e il presidente emerito della Corte Costituzionale da Mentana su La7

Il premier Matteo Renzi stringe la mano a Gustavo Zagrebelsky (Ansa)

Il premier Matteo Renzi stringe la mano a Gustavo Zagrebelsky (Ansa)

Roma, 30 marzo 2016  -  Botta e risposta tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il professore Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, tanto che, visibilmente infastidito dallo spazio che il professore si è preso durante il confronto, Renzi ha azzardato: "Ora esco a fumarmi una sigaretta". 

Un 'corto circuito', detta alla Mentana, generato dal capitolo Senato nelle riforme oggetto del referendum del 4 dicembre, e del confronto di questa sera su La7. Quando il clima si scalda, Renzi avverte: "Il fatto che lei sia un professore non le consente di andare su la voce. Non con il presidente del Consiglio, ma con un cittadino". 

Zagrebelsky, testo delle riforme alla mano, cerca di portare il discorso sui sindaci e su come, chiamati a un doppio incarico, non saranno in grado di svolgerne al meglio nessuno dei due. "Perché questo deve essere il Paese degli azzeccagarbugli", risponde però Renzi che, al tentativo di Zagrebelsky di rispondere con una nuova domanda al premier, sbotta: "Siamo all'ottava domanda, se posso rispondere. Le so tutte". 

Zagrebelsky, con tono pacato, ha ribattuto. "Se vanno al Senato, i sindaci hanno obbligo di partecipare alle sedute del Senato, hanno un obbligo". Quindi, ha cercato di sintetizzare Renzi, "in Germania non funziona". 

Una "cosa inesatta", per Zagrebelsky, "perché in Germania i sindaci non hanno obbligo di partecipare alle sedute, hanno vincolo di mandato. C'è una mobilità, possono mandare altri, e i presidenti dei Lander possono mandare altri. Gli eletti dai consigli dei Lander sono eletti fuori dai Lander, qui invece sono eletti dai loro colleghi".

Il confronto, a questo punto, diventa quello tra il sindaco, Renzi, e il professore, Zagrebelsky: "Io ho fatto il sindaco ed ero a Roma una volta la settimana, perché dovevo andare nei ministeri. Quando uno fa il sindaco deve pensare alle cose concrete, non sta nei salotti, nelle aule", è stato l'affondo del premier a Zagrebelsky. 

Più tardi il premier su Twitter ha scritto: "Ringrazio il prof. Zagrebelsky per il confronto di stasera. Il quesito è chiaro, i cittadini decideranno #bastaunsi".