Giovedì 25 Aprile 2024

Schifani: "Grasso è la seconda carica, non faccia politica"

L'ex presidente del Senato attacca il numero uno di Palazzo Madama

Renato Schifani (LaPresse)

Renato Schifani (LaPresse)

Roma, 13 dicembre 2017 - Presidente Schifani, il sito del Senato che diventa luogo di propaganda politica. Lei l’avrebbe mai fatto? "Io sarei sceso in politica il giorno successivo allo scioglimento delle Camere, non prima. Chi ricopre la seconda carica dello Stato, chi deve essere – e apparire – in Aula garante e terzo davanti ai colleghi, deve attenersi a regole che diano il senso dell’attuazione di questi principi. La legislatura è ancora in corso, per cui essere sceso in campo prima della conclusione... Lei mi ha fatto una domanda e le rispondo: io non l’avrei mai fatto".

Lo scivolone del sito con il simbolo di ‘Liberi e Uguali’ non ci voleva, però... "È conseguenza di una scelta che se adottata dopo lo scioglimento delle Camere non si sarebbe realizzata. Vede, tutto si lega. Uno scivolone, certo, quello del sito, che è stato rimosso, qualcuno sostiene che sia stato un refuso, ora non entro nel merito dei tecnicismi, ma resta il fatto che l’incidente si lega all’azione di Grasso di decidere di scendere in politica prima dei tempi giusti".

Inopportuna, quindi, a suo parere la scelta di Grasso? "Se avesse solo spostato di qualche settimana non sarebbe cambiato nulla, credo, avremo una lunga campagna elettorale e quindi non vedo per quale motivo...".

Appunto, se la logica è quella che anche lei sostiene, a suo giudizio perché Grasso non ha atteso, invece di attirarsi poi critiche da più parti politiche? "Probabilmente sarà stato sollecitato dagli esponenti della sinistra da un lato, dall’altro lato ha vissuto male alcune forzature politiche sulla legge elettorale, che posso ben capire, ma evidentemente ha obbedito alle pulsioni umane e politiche che lo hanno portato a compiere questo passo che sarebbe stato possibile compiere con più tranquillità e senza il peso di infrangere delle regole di terzietà consolidate. Anche perché ora Grasso è bersaglio politico da parte del Pd...".

Un po’ a tutto tondo, peraltro... "Notiamo l’attacco di Richetti sui vitalizi: dà la responsabilità a Pietro Grasso di aver fatto affossare la legge e non volere l’approvazione del taglio dei vitalizi con una delibera interna. Cosa voglio dire con questo? Dico che Grasso è diventato oggetto e protagonista del dibattito politico essendo ancora saldamente seduto sulla poltrona di presidente del Senato, ma è sceso in politica prima del tempo".

Quindi la seconda carica dello Stato è ora oggetto e protagonista del dibattito pre elettorale e politico. Se poi succedesse qualcosa, ci troveremmo ad avere un capo dello Stato non proprio super partes ... Lei come la vede? "Devo dire che Pietro Grasso, come uomo delle istituzioni è un uomo corretto, sono convinto che se svolgesse il ruolo di capo dello Stato supplente lo farebbe in modo assolutamente corretto perché la sua storia, la sua carriera di magistrato e di uomo delle istituzioni, da questo punto di vista, è una garanzia, non mi porrei questo problema. Quello di cui stiamo parlando è altro ed è un problema, più che altro, di opportunità politica".