Referendum, Prodi voterà Sì

Endorsement dell'ex presidente della Commissione Ue. Con qualche cautela: "Mancano profondità e chiarezza" ma "meglio succhiare un osso che un bastone". Renzi lo ringrazia

Romano Prodi (Olycom)

Romano Prodi (Olycom)

Bologna, 30 novembre 2016 - Dopo mesi di silenzio sul referendum del 4 dicembre, anche Prodi fa outing: voterà sì e lo mette nero su bianco in una nota diffusa agli organi di stampa che da tempo attendevano un suo endorsement. 

E' un voto favorevole, non senza qualche perplessità verso una legge costituzionale che arriva a definire, tuttosommato, "modesta". "Anche se le riforme proposte non hanno certo la profondità e la chiarezza necessarie - scrive l'ex presidente della Commissione Ue -  tuttavia per la mia storia personale e le possibili conseguenze sull'esterno, sento di dovere rendere pubblico il mio sì, nella speranza che questo giovi al rafforzamento della nostre regole democratiche soprattutto attraverso la riforma della legge elettorale".

E' grato Matteo Renzi, che da Ancona oggi ha ribadito il No ad un governo tecnico in caso di bocciatura delle Riforma: "Ringrazio Prodi che vota sì, pur non condividendo ma riconoscendo che c'è un'esigenza per paese". A differenza di altri, fa intendere. 

Ed è un sì "naturalmente rispettoso nei confronti di chi farà una scelta diversa", prosegue Prodi nella nota. Non manca un pizzico di ironia (che deve accompagnare "anche le decisioni più sofferte"): "Mentre scrivo queste righe mi viene in mente mia madre che, quando da bambino cercavo di volere troppo, mi guardava e diceva: 'Romano, ricordati che nella vita è meglio succhiare un osso che un bastone". 

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Prodi spiega anche la decisione del silenzio. "Profonde sono le ragioni che mi hanno fino ad ora consigliato di non rendere esplicito il mio voto sul referendum - scrive - Sono ormai molti anni che non prendo posizione su temi riguardanti in modo specifico la politica italiana e, ancora meno, l'ho fatto negli ultimi tempi. Questa scelta mi ha di conseguenza coerentemente tenuto lontano dal prendere posizione in un dibattito che ha, fin dall'inizio, abbandonato il tema fondamentale, ossia una modesta riforma costituzionale, per trasformarsi in una sfida pro o contro il governo". 

 

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D'ALEMA: E' RENZI LA CASTA - Dopo lo show in diretta Facebook di Matteo Renzi, oggi dal fronte del No torna a parlare Massimo D'Alema, oggi a Catania per la campagna referendaria. Matteo Renzi dice che se vince il No, vince la casta? "E' lui il capo della casta - risponde D'Alema - Io non faccio parte più di una casta da diverso tempo, presiedo solo una fondazione culturale...". L'ex premier replica così a chi gli chiede se voglia 'controrottamare' il premier: "Io non voglio fare nulla. Voglio semplicemente potere fare una campagna da cittadino contro una riforma costituzionale che ritengo sbagliata, dannosa per l'Italia".