Referendum, Grillo prepara le elezioni anticipate

Il leader M5S: "No di pancia e poi tutti al Colle". Messaggio alla finanza: "Se il Movimento vince non accade nulla"

M5S,  Grillo con Di Battista (ImagoEconomica)

M5S, Grillo con Di Battista (ImagoEconomica)

Roma, 27 novembre 2016 - Il referendum del 4 dicembre è solo un passaggio per il Movimento 5 stelle. Lo sguardo del leader Beppe Grillo, infatti, è ormai rivolto a quello che ci sarà dopo la consultazione, alle probabili elezioni anticipate che vedranno il Movimento al giro di boa: «O si governa, o si sparisce». Ecco perchè ieri, nella Capitale, dove Grillo è arrivato anche per sostenere una sindaca, Virginia Raggi (che ha già perso 6 elettori su 10 di quelli che l’hanno portata in Campidoglio), i toni del comizio finale per il No in piazzetta della Bocca della Verità, hanno avuto il sapore del lancio di una sfida finale. A cuore aperto.

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«Noi vogliamo salvare il Paese che è in mano a cose che non conosco – ha detto Grillo – e controllato a mille chilometri di distanza; questa è una manifestazione di buon senso con persone che portano avanti il buon senso, noi siamo un Movimento che è anche una tecnologia, un esperimento. Siamo topi da laboratorio, gli eredi di un mondo nuovo che verrà; gli altri, questi menomati morali, stanno equipaggiandosi invece per un mondo che non c’è più».

IN TESTA al corteo, tra gli altri, Alessandro Di Battista, Paola Taverna e, appunto, la sindaca di Roma, Virginia Raggi. «Mettono nella nostra Costituzione il fossile, vogliono tornare alla preistoria – ha proseguito il leader –: il No va deciso non con la testa, perché alla fine ti autocolpevolizzi, la mente è debole. Ma c’è un cervello che non sbaglia mai, è la pancia. Ci hanno fregato il cervello, fidiamoci del nostro istinto, in questa settimana ci giochiamo tutto in modo straordinario, questo è uno dei voti più importanti che possiamo fare».

Dunque, avanti tutta: «Dobbiamo prendere lo scettro del No e sbatterglielo in faccia, il Sì consente a questi serial killer di rubarci il futuro». Ma nel corso della «Camminata per la Costituzione», sulle note di ‘Vincerò’, tra gli applausi della folla, Grillo ha detto anche altre cose. Messaggi chiari, già lanciati da Luigi Di Maio nelle tante cancellerie europee dov’è stato ricevuto, che servono a tranquillizzare ‘oltreconfine’ sulle reali intenzioni del Movimento, proiettato verso il governo del Paese.

«I grandi poteri della finanza non si spaventino – ha sottolineato infatti Grillo –, se il Movimento 5 Stelle va al potere non succede nulla. Succede che la gente apre gli occhi e vede la realtà come è». Comunque, la strada è segnata, secondo Grillo: «Se vincerà il No – ha concluso – andremo dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che deciderà se andare o no alle urne. Noi vogliamo le elezioni, vogliamo che il popolo italiano decida da chi vuole essere governato».

INTANTO, Virginia Raggi ha schierato il Comune di Roma per il No attraverso una mozione che sarà votata in Consiglio comunale la prossima settimana. E nella quale si esprime «fortissimo allarme per la deriva autoritaria in atto», impegnando la sindaca a «farsi promotrice della volontà espressa dal consiglio comunale».

Il documento sarà inoltrato ai presidenti di Camera e Senato, ai presidenti dei gruppi parlamentari di entrambe le Camere e all’Anci. Detto questo, il problema Roma, la sua devastazione e l’immobilismo della Raggi restano il tallone d’Achille dell’Movimento 5 Stelle. Tanto per dirne una, durante la camminata, Grillo è inciampato e dopo essersi rialzato ha scherzato: «Chi deve ripararle le strade? Adesso diranno che sono caduto in una buca della Raggi, invece è stato un infiltrato a farmi inciampare». La buca, però, c’era davvero. E anche lui lo sa.