Mercoledì 24 Aprile 2024

Referendum, Massimo Carlotto per il No: "È un pastrocchio incomprensibile"

Lo scrittore: "Nel mio No anche motivazione politica: sono di sinistra" Come vota il mondo della letteratura: da Camilleri a Carofiglio

Massimo Carlotto (Ansa)

Massimo Carlotto (Ansa)

Roma, 23 novembre 2016 - «È una riforma pasticciata. Incomprensibile o quasi. Di più: è scritta apposta per non essere capita». Massimo Carlotto è intellettuale («letterato») fra i più noti. C’è chi lo definisce autore noir. In realtà i suoi romanzi, specie quelli con protagonista l’Alligatore, sono una sintesi perfetta per leggere il presente e, soprattutto, le trasformazioni di quella che una volta si sarebbe definita ‘l’Italia profonda’.

Carlotto, lei ci va giù duro.

«Non parlerei di durezza. Diciamo che ho letto due volte il testo della riforma e l’ho capita poco».

Il solito anti-renziano...

«Non nego che nel mio No ci sia anche una motivazione politica – sono di sinistra – però poi mi siedo e penso che quello del 4 dicembre è un quesito referendario».

E che riflessione ne trae?

«Una su tutte: non è questo governo che doveva proporre una riforma siffatta. Questo governo non è frutto della sovranità popolare. Questo governo nasce dal Porcellum, dichiarato incostituzionale. Quindi non è legittimato».

Ma chi vincerà?

«Chi stravincerà, diciamo. Non ho dubbi: il Sì».

Tutti hanno già deciso?

«Ma no, assolutamente. Io giro parecchio, ascolto tutti, parlo con tantissime persone. E in pochissimi hanno un’idea, seppur vaga, di che cosa si chiede nel quesito. E di che cosa c’è scritto nella riforma».

Ignoranza?

«Non userei quest’espressione per il referendum. Che, ripeto, è scritto male apposta. Quello dell’ignoranza è problema generale. Siamo all’analfabetismo di ritorno un po’ in tutto il Paese. O nel mondo: basti vedere chi ha vinto negli Stati Uniti...».

Siamo alle solite: l’intellettuale che accusa il popolo bue...

«Proprio il contrario. L’intellettuale che si rende conto di aver sbagliato. Se siamo tutti qui a denunciare populismi di vario genere ed entità, una ragione ci sarà. Negli ultimi vent’anni, e mi tengo stretto, non abbiamo capito nulla di nulla. Abbiamo dimostrato un’insopportabile spocchia. Un’incapacità di analisi inquietante».

Ma gli intellettuali spostano consensi?

(sospiro malinconico) «Ma ha visto che cosa è successo alla signora Hillary Clinton? Dirò di più: spesso siamo un boomerang».

Il suo No è granitico?

«Non cambio idea. Certo, le cose vanno cambiate. Non così, però. E magari se ci fosse un’informazione migliore...».