Giovedì 18 Aprile 2024

Referendum, Dacia Maraini per il Sì: "Testo imperfetto ma va approvato"

La scrittrice a proposito del 4 dicembre"Troppo dramam su questa scelta". Come vota il mondo della letteratura: da Camilleri a Carofiglio

La scrittrice Dacia Maraini (Ansa)

La scrittrice Dacia Maraini (Ansa)

Firenze, 23 novembre 2016 - Dacia Maraini, la nostra più grande scrittrice, riferimento per l’intellighentia italiana, non si scompone più di tanto.

Ha qualche paura pensando a questo referendum?

«Assolutamente nessuna. Penso si sia fatto troppo dramma su questa scelta».

Per lei cosa cosa succederà dopo?

«Non lo so e non ne ho la più vaga idea».

Perché vota Sì?

«Voto Sì al cambiamento. Alla fiducia e all’andare avanti: non si può fermarsi sempre. E mi preoccupa non poco il fatto che con un No si vada a condividere il No di tante persone con cui non ho nulla da spartire».

Cosa le darebbe più noia pensando a una crocetta sul No?

«Di trovarmi d’accordo con Brunetta o con Salvini, cioè con persone che sono tutt’altro che volenterosi di cambiare le cose. Bisogna anche provare, perché la perfezione non esiste. Se non sarà perfetta questa riforma, sempre meglio di niente».

Crede che potrà aiutare la cultura?

«Certo, si tratta di fare progetti: bisogna che l’Italia si rimetta in moto per il futuro. C’è un grande bisogno di questo in un Paese come il nostro, che non riesce ad andare avanti».

Cosa le piace della riforma?

«Che ci sia una riduzione dei parlamentari e che ci sia un tentativo di ridurre le spese. Si tratta solo di un adeguamento alle regole europee, mentre il No è legato a una chiusura verso l’Europa: io penso, invece, che non possiamo non andare verso quella direzione».

È giusto secondo lei cambiare profondamente il ruolo del Senato?

«Io l’avrei cancellato del tutto. Se passa la riforma vi siederanno i rappresentanti delle amministrazioni e dei territori. Non ci trovo niente di strano, è così in tutta Europa. Non è un sghiribizzo del premier».

Da scrittrice, ci sono parole che l’hanno convinta a questa scelta?

«Più che parole, concetti: la fine del bicameralismo perfetto, l’elettività dei senatori, il nuovo procedimento di approvazione delle leggi, le competenze di Stato e Regione, la cancellazione delle Province e del Cnel, l’elezione del Colle e lo stop ai senatori a vita. È il modo in cui potrà cambiare l’Italia repubblicana, che mi ha convinto».

Cosa le piace di Renzi?

«L’energia e la voglia di fare che penso sia sincera».