Mercoledì 24 Aprile 2024

Centrosinistra, Prodi: "Io candidato premier? No, pensionato felice"

Il Professore si sfila. E Renzi: "L'alleanza con Pisapia si fa sui contenuti non sui nomi"

Romano Prodi (ImagoE)

Romano Prodi (ImagoE)

Roma, 14 giugno 2017 - Nessuna presidenza del Consiglio nel futuro di Romano Prodi. Ad assicurarlo è lui stesso. "Non tornerà L'Ulivo e non sarò candidato premier - spiega l'ex capo del governo a margine della presentazione del suo libro - Io sono un pensionato, anzi, un felice pensionato".

Il Professore  sgombera ulteriormente il campo dagli scenari di questi giorni spiegando: "Non sono l'unico in grado di unire il centrosinistra". E tutti coloro che lo tirano in ballo come federatore "si sbagliano". Prodi esclude quindi una sua possibile partecipazione alla manifestazione 'Insieme' del 1° luglio indetta da 'Campo Progressista' di Giuliano Pisapia. "Mi sono fermato. Non parlo di politica italiana", risponde infatti ai giornalisti.

RENZI - All'evento dell'ex sindaco di Milano non sarà presente nemmeno Matteo Renzi. "Il primo luglio sarò all'assemblea dei circoli Pd e poi, se riesco, andrò al concerto di Vasco Rossi", dice il segretario del Pd. "Comunque non sono invitato perché sono di un altro partito politico. Spero che Pisapia faccia un buon lavoro ma contano i contenuti", sottolinea ancora Renzi secondo cui un'alleanza va costruita proprio su questi capendo quali sono le idee di quel movimento su tasse, scuola, lavoro.

"Che si fa sulle tasse, che si fa sul jobs act, che si fa sull'Europa? Ragioniamo, discutiamo, vogliamo parlare? Allora chiedo, qual è la posizione sull'Europa? E' la posizione del governo Monti o è la posizione del governo dei mille giorni?", si chiede Renzi. "Questo è un tema vero. E lì dentro, come la pensano? Sul tema del lavoro, abbiamo fatto 854mila nuovi posti di lavoro, che facciamo, li cancelliamo? Si continua a ragionare su Prodi o non Prodi, D'Alema o non D'Alema, io rispondo contenuti, contenuti e contenuti". 

Poi l'affondo agli ex compagni di partito. "Bersani e gli altri se ne sono andati non per i contenuti ma per non fare le primarie...", ricorda Renzi. "C'è una parte del centrosinistra che deve capire che l'avversario da battere è il populismo di Salvini e Grillo e non il Partito Democratico", aggiunge. "L'avversario da battere? Sono tutti e due, Grillo e Berlusconi", conclude.