Mercoledì 24 Aprile 2024

Primarie Pd, sondaggi alleanze. La base: "Mai con Berlusconi"

Veto su FI da 7 elettori su 10. "Meglio gli scissionisti"

Silvio Berlusconi (Ansa)

Silvio Berlusconi (Ansa)

Roma, 30 aprile 2017 - Alle 20 di questa sera inizierà lo spoglio delle schede votate dagli elettori delle primarie del Pd e dopo qualche ora è prevista la proclamazione del nuovo segretario. Ma non finisce qui. Se i tre candidati in campo per la leadership metteranno in atto i propri intenti strategici che hanno caratterizzato queste ultime settimane di campagna elettorale, probabilmente bisogna ritenere che da questa sera, chiusi i gazebo, comincerà una nuova conflittualità all’interno del partito, indipendentemente da quelli che saranno i valori del consenso che usciranno dalle urne. La campagna delle primarie, infatti, ha reso evidente che ci sono più visioni del Pd, soprattutto in tema di alleanze e il futuro sistema elettorale potrebbe obbligare i partiti a tessere ‘unioni’ dopo il voto, per avere la maggioranza per governare. Su questo argomento si è giocata la campagna elettorale delle primarie.    C’è chi, come Renzi, guarda a Berlusconi, chi, come Orlando, preferirebbe allearsi con la sinistra degli ‘scissionisti’ e di Pisapia, e chi, infine, come Emiliano che gradirebbe una alleanza con il M5S. Non solo. Il ministro della Giustizia ha alzato il tiro annunciando che ci dovrà essere un referendum tra gli iscritti e simpatizzanti per decidere con chi eventualmente allearsi. Tre candidati, tre posizioni completamente diverse che disegnano un Pd spaccato su una tematica che dovrebbe costituire l’anima fondante del partito. Essere di sinistra o di centro, questo è il dilemma dei tre contendenti alla carica di segretario.    Ma gli elettori dem che cosa ne pensano, qual è la loro posizione politica se davvero ci sarà un referendum per decidere se e con chi allearsi? Ecco la prima anomalia che fa riflettere. Probabilmente questa sera Matteo Renzi sarà riconfermato segretario, ma le sue tesi politiche già traballano. Infatti – secondo sondaggi di IPR Marketing – il 55% degli elettori democratici è favorevole a un’alleanza con la sinistra di Pisapia oltre che con gli scissionisti di Art. 1 Bersani e D’Alema, solo il 25% invece è a favore dell’ipotesi di Renzi di ricercare un’alleanza con Forza Italia e Berlusconi pur di governare, mentre il rimanente 20% non riesce a prendere una posizione netta.    Altro dato ancora più importante e che ci aiuta a comprendere le attese ed i bisogni dei votanti Pd è che ben il 70% di questo elettorato preferirebbe che il partito non entrasse a far parte di un ipotetico governo se la scelta dovesse essere quella di allearsi con Berlusconi. Riassumendo, quindi, per 7 elettori su 10 meglio non governare, pur paventando il rischio di nuove elezioni immediate, che fare alleanza con il Cavaliere. Ovviamente stupisce il fatto che Renzi nei sondaggi di tutti gli Istituti è quotato come il «vincitore delle primarie» pur avvalorando una tesi condivisa solo dalla minoranza dei suo elettori, ma evidentemente il consenso all’ex presidente del Consiglio è da ritenersi «dietro verifica», cioè se Renzi avrà posizioni politiche di avvicinamento agli azzurri probabilmente la fiducia verso di lui scemerebbe. Pertanto si può affermare che l’elettorato del Pd – indipendentemente da Renzi – preferirebbe allearsi con la sinistra, in alternativa meglio non entrare nella compagine governativa e solo una minoranza prenderebbe in considerazione l’alleanza con Berlusconi. Discorso analogo se – per pura ipotesi, a oggi irrealizzabile – il Pd dovesse prendere in considerazione di allearsi con i grillini, ovviamente nel caso di un «amore corrisposto» che a oggi sembra pura filosofia.    In questo caso la maggioranza dei propri elettori (52%) prenderebbe in considerazione un governo insieme ai Cinquestelle, mentre un ulteriore 22% non condividerebbe tale scenario. Riassumendo quindi il sentimento del popolo democratico, al di là del risultato di questa sera, la preferenza va a un’alleanza con la sinistra o con i grillini mentre Renzi potrebbe preferire Forza Italia. Quindi, questa sera, chiuso il capitolo della elezione del segretario, probabilmente si apriranno nuovi fronti di conflittualità all’interno del partito. Le primarie