Mercoledì 24 Aprile 2024

Rai, Bianchi Clerici verso la presidenza. Cdp, braccio di ferro nel governo

Eletti 4 consiglieri di viale Mazzini. Polemica su Barachini in Vigilanza Rai, Alberto Barachini eletto presidente Commissione vigilanza

Giovanna Bianchi Clerici, nel cda Rai in quota Lega (NewPress)

Giovanna Bianchi Clerici, nel cda Rai in quota Lega (NewPress)

Roma, 19 luglio 2018 - Più che un nodo da sciogliere, una matassa che s’ingarbuglia di più di ora in ora. Nel giorno in cui il Parlamento ha eletto i primi 4 nuovi consiglieri della Rai e le delicate bicamerali (Vigilanza Rai e Copasir) sono entrate a regime con l’elezione dei presidenti (Alberto Barachini, bersaglio di critiche da sinistra in quanto ‘uomo Mediaset’, e Lorenzo Guerini, Pd) l’uomo forte della Lega, Giancarlo Giorgetti, in Transatlantico, ammetteva: «Su Cassa depositi e prestiti siamo ancora in alto mare, c’è ancora molto lavoro da fare». Così in alto mare che ieri è slittata ancora, per la quinta volta (se ne riparla il 24 luglio), l’assemblea dei soci di Cdp, fatto che sta creando una situazione di paralisi, con la Cassa ferma e costretta all’ordinaria amministrazione.

RAI, PRESIDENTE E AD - È la madre di tutte le nomine dell’era gialloverde, primo vero banco di prova degli equilibri nel governo e, al tempo stesso, tra il governo e la finanza italiana, tanto che il premier Conte sottolinea: «Ci stiamo riflettendo bene per non sbagliare». Ma è una nomina che non riesce a trovare forma così come, al momento, mancano all’appello altri due nomi importanti per la Rai, quello del presidente (la Lega vorrebbe Giovanna Bianchi Clerici, già nel cda della tv pubblica per sette anni, ma M5S nicchia) e quello del nuovo ad, che dovrebbe essere espressione grillina, ma Fabio Vaccarono, Country manager di Google, che piace tanto a Davide Casaleggio, non vuol lasciare l’attuale impiego per una poltrona Rai e guadagnare assai meno (‘solo’ 240 mila euro l’anno). Ma non è solo un problema di equilibri tra Lega e M5S. «Il problema è con Tria», sussurrava ieri alla Camera un viceministro stellato.

BRACCIO DI FERRO SU CDP - L’oggetto della contesa è il nuovo ad di Cdp. Il nome gradito al Tesoro è Dario Scannapieco, attualmente in Bei, molto stimato anche da Mario Draghi. Lo schema prevedrebbe una sorta di «sdoppiamento», con il via libera a Scannapieco come ad e la nomina a direttore generale di Fabrizio Palermo, attuale direttore finanziario, molto vicino a Di Maio e Casaleggio. Tria avrebbe espresso perplessità sul nome di Marcello Sala, gradito a Salvini in Cdp, il che avrebbe innescato un cortocircuito che ha alzato il livello di tensione tra i due soci di maggioranza, con Salvini per nulla disposto a dare il via libera ad alcuna nomina senza aver prima ottenuto assicurazioni sul complicato incastro di Rai (dove non è risolta la questione del direttore del Tg1, che dovrà essere in quota ‘diversa’ da quella del nuovo ad) Fs (dove la Lega vuole Giuseppe Bonomi, ex presidente Sea) e appunto Cdp, ‘ostaggio’ dei «veti e delle imposizioni del Tesoro», dicono nel Carroccio.

CONSIGLIERI RAI - Insomma, una matassa complicata da sciogliere che rischia di veder rimanere in panchina ancora per un bel po’ i quattro nuovi membri del cda Rai, eletti ieri mattina.Si tratta di Igor De Biasio (Lega) e Giampaolo Rossi (Fd’I), scelti dai deputati, e Rita Borioni (Pd) e Beatrice Coletti (M5S), indicati dai senatori. Borioni, vicina a Matteo Orfini, è una conferma, mentre Rossi è stato per anni presidente di Rainet, dunque conosce l’azienda, mentre per De Biasio e Coletti si tratta di un debutto assoluto al settimo piano di viale Mazzini. Un ‘debutto’ che, tuttavia, potrebbe tardare un po’ per assenza di intesa su nuovo presidente e nuovo ad che – guarda caso – dovranno sempre avere la ‘bollinatura’ del Tesoro.