Giovedì 25 Aprile 2024

Ponte sullo stretto di Messina, tutte le fasi del progetto: da Berlusconi a Renzi

Si parla di realizzare l'infrastruttura dal 1992

Un'elaborazione grafica del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina (Ansa)

Un'elaborazione grafica del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina (Ansa)

Roma, 6 novembre 2015 - Di costruire un ponte sullo Stretto di Messina se ne parla dal 1992, ma è solo dieci anni dopo, con il terzo governo Berlusconi, che il progetto si fa più concreto. Pronti e via e nel 2005 Impregilo vince la gara come general contractor. Nel 2006, con la vittoria del centrosinistra, il progetto però poi torna nel cassetto. Viene nuovamente fuori nel 2008, quando il ministro Matteoli annuncia che il ponte si farà nonostante l'approvazione dal Parlamento di una risoluzione anti-Ponte, per poi risoccombere nel 2011 quando l'Unione Europea esclude il progetto dalle priorità da finanziare. Tutto tace fino a quando una mozione Ncd lo resuscita e Pietro Salini dice a Renzi di essere pronto a riprendere lavori.

Ecco una sintesi delle varie fasi del progetto: 2002 - IL GOVERNO BERLUSCONI VARA DECRETO - La società Stretto di Messina riprende in mano il progetto preliminare predisposto nel 1992. All'inizio del 2003 il cda della società approva un nuovo progetto corredato di studio di impatto ambientale. In aprile il Governo vara il decreto per la realizzazione dell'opera. A giugno arriva anche il via libera del ministero dell'Ambiente. Il primo agosto il Cipe approva il progetto preliminare. 2004 - IMPREGILO VINCE LA GARA - In primavera viene approvato il bando di gara per la scelta del general contractor. Nel 2005 la commissione aggiudicatrice dichiara la vittoria del raggruppamento guidato da Impregilo. Il contratto viene siglato il 27 marzo. 2005 - LAVORI AL VIA NON PRIMA DEL 2007 - Prima di aprire i cantieri, Impregilo deve presentare il progetto definitivo (che deve essere approvato da Cipe e Stretto di Messina) e quello esecutivo. I tempi previsti dall'impresa per i due progetti sono di 10 mesi al netto dell'iter autorizzativo, a partire dalla firma del contratto. Per la realizzazione dell'opera ci vorranno altri 5 anni, fino al 2012. 2006 - PER IL GOVERNO PRODI NON È PRIORITÀ - Nel programma dell'Unione il Ponte sullo Stretto non è fra le priorità e Di fronte al Senato per chiedere la fiducia al programma, il premier non fa una parola sul ponte dicendo però che saranno privilegiati gli interventi "in una logica di sistema integrato" piuttosto che le "singole grandi opere". 2006 - IL DECRETO FISCALE 2006 SULLE INFRASTRUTTURE - Stabilisce che circa 50 milioni destinati alla costruzione del ponte sullo Stretto saranno destinati per il 70% alla realizzazione di strade in Sicilia, per il 30% alla Calabria. 2008 - LA CAMERA APPROVA RISOLUZIONE CONTRO IL PONTE - I deputati, l'11 ottobre 2008, approvano la risoluzione secondo cui il ponte sullo Stretto di Messina non si farà. Contrari a oltranza Verdi e Prc ma votano anche quelli che, pur favorevoli o almeno disponibili, hanno ritenuto che si debba dare priorità ad altre opere. Proteste dall'opposizione. 2008 - MATTEOLI: "IL PONTE SI FARÀ, I LAVORI INIZIERANNO ENTRO IL 2009" - Ennesimo dietrofront con il ministro delle Infrastrutture, Matteoli, che annuncia che l'opera si farà. 2011 - UE: "IL PONTE NON È TRA LE PRIORITÀ" - Il commissario Ue ai Trasporti, Siim Kallas, annuncia ad ottobre, nel corso della presentazione delle priorità europee previste nel piano di investimenti per le reti infrastrutturali, che la Commissione europea non prenderà alcun impegno riguardo a un possibile inserimento tra i progetti prioritari Ue del ponte sullo Stretto di Messina.

Nel 2012 il governo Monti, in piena crisi, decide di fermarlo e di prorogare, per un periodo complessivo di circa 2 anni, i termini per l'approvazione del progetto definitivo "al fine di verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità". Eurolink, general contractor di cui è capofila Impregilo, decide di recedere. Il governo Monti mette in Stabilità 300 milioni in caso di penali a valere sul fondo di coesione sociale.

Nel 2013 con il Dpcm del 15 aprile la società Stretto di Messina costituita nel 1981 e controllata da Anas, è stata posta in liquidazione.

Arriviamo al 2014. "Mi auguro e spero che Renzi riapra il dossier" della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. afferma l'amministratore delegato di Salini Impregilo, Pietro Salini, dopo aver parlato con il premier Renzi e aggiunge di essere disponibile a rinunciare alle penali per la sua mancata realizzazione.

Fino ad oggi, 2015. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano annuncia "si riparte con l'opera" dopo che alla Camera maggioranza e governo dicono sì alla mozione Ncd a favore del Ponte dello stretto. Il ministro della infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio replica al collega "abbiamo altre priorità". Sulla stessa linea il nuovo amministratore delegato di Anas Gianni Armani.