Pensione anticipata e nodo età. Nuove aperture dal governo, ma la Cgil invoca la piazza

Camusso: "Mobilitazione. Proposte insufficienti, non escludo lo sciopero". Martedì il nuovo tavolo. Gentiloni prova a respingere anche l’assalto dei partiti

Paolo Gentiloni e Susanna Camusso (Ansa)

Paolo Gentiloni e Susanna Camusso (Ansa)

Roma, 19 novembre 2017 - Le pensioni vanno ai supplementari, ma la partita, nonostante gli ultimi sforzi del premier Paolo Gentiloni per tenere dentro l’accordo anche la Cgil, è di fatto chiusa. Il governo ha messo sul tavolo altre due-tre proposte di alleggerimento delle maglie per lasciare il lavoro in anticipo e qualche altra apertura potrebbe farla nelle prossime ore: e da qui il rinvio del round finale a martedì. Ma se i vertici Cisl hanno dato il via libera al pacchetto e la Uil potrebbe farlo a breve, dalla leader del sindacato di Corso d’Italia arriva fin da ora un secco no con tanto di rilancio sulla mobilitazione del 2 dicembre e di un possibile sciopero. «Restano grandi ed evidenti distanze», sancisce Susanna Camusso. Mentre, a dare man forte, si schiera in un’alleanza inedita il capo della Lega, Matteo Salvini: «Contro le proposte truffa del governo nessun problema a manifestare insieme con la Cgil».    Gentiloni, dunque, mette sul tavolo altre due nuove proposte per rendere più appetibile il pacchetto: lo stop dello scatto di cinque mesi per le 15 categorie di lavori gravosi anche per la pensione di anzianità (e non solo dell’età pensionabile per quelle di vecchiaia) e l’istituzione di un fondo in cui far confluire i risparmi di spesa con l’obiettivo di consentire la proroga e la messa a regime dell’Ape social. Un’iniziativa, quest’ultima, che troverà sostanza immediata in Parlamento con l’estensione certa al 2019. E questo con la specificazione ulteriore che dal 2021 gli eventuali scatti dell’età legati alla speranza di vita non potranno superare i tre mesi: non che l’Istat avesse ipotizzato di più, ma metterlo nero su bianco comunque vale.  Ulteriori aggiustamenti sono possibili: per esempio l’ampliamento dell’Ape social alle nuove quattro categorie di lavori gravosi che si sono aggiunte sul versante del mancato innalzamento dell’età. Insomma, come avvisa il premier, è un pacchetto «molto rilevante», con «una serie di interventi mirati». È «uno sforzo significativo», dice al tavolo rivolgendosi ai sindacati: «Vi chiediamo di sostenere questo pacchetto». Sono «misure doverose. È giusto che vengano attenuati alcuni effetti nell’applicazione e nel metodo di calcolo dell’aspettativa di vita. Tutte cose sacrosante, di equità sociale e giuste in sé», sottolinea il presidente del Consiglio, deciso a portare avanti la mediazione con i sindacati. Il tentativo di condurre al sì anche la Cgil, almeno per il momento, non riesce. Il governo, insiste il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, «raccoglie con rammarico» le divisioni delle confederazioni. Un rammarico che si è tradotto anche in una accesa discussione tra i tre leader sindacali durante una pausa del negoziato.    Niente da fare, dunque. Per la Camusso c’è «una valutazione di grande insufficienza». A «questa indisponibilità ad affrontare le ingiustizie del sistema e l’assenza di prospettiva per i giovani» e di misure per le donne, avverte, si reagirà con «le mobilitazioni». Per la Uil «alcuni aspetti sono positivi, altri meno, altri ancora sono da approfondire», spiega il numero Carmelo Barbagallo, chiedendo al governo «alcune correzioni al testo» e alcuni chiarimenti «sulle risorse». Certo Gentiloni non intende mollare: «Non sarà un passaggio solo formale» il nuovo tavolo, convocato per martedì. Anche perché un sì unitario darebbe più forza al pacchetto, nel confronto che si aprirà in Parlamento con i partiti: «Noi lo vareremo nella sua interezza, se voi lo sosterrete».