Sabato 20 Aprile 2024

Renzi: torno a Firenze dai veri amici. "Pd più forte, avrà 400mila iscritti"

L’ex segretario a pranzo nel suo circolo. Orlando attacca: vincerò

Matteo Renzi (lapresse)

Matteo Renzi (lapresse)

Roma, 28 febbraio 2017 - «MARTEDÌ 28 febbraio è l’ultimo giorno per iscriversi al Pd», scrive l’ex premier e pure ex segretario Matteo Renzi nella sua Enews. I tesserati sono quelli del 2016 con proroga, appunto, a oggi: il vicesegretario dem Guerini assicura che la cifra si chiuderà tra 370 e 400 mila iscritti, compresi 20 mila Giovani democratici. Sarà Renzi a chiudere la campagna con un pranzo nel circolo Vie Nuove di Firenze. «È bello avere dei luoghi in cui ti chiami per nome – scrive – dove comunque vada ci sono sempre gli amici ad aspettarti». E non si tratta di amici di secondo piano. Oggi, infatti, in questo circolo storicamente appartenuto alla sinistra post-comunista e dove, a sorpresa, Renzi stravinse tutte le competizioni possibili, dal 2009 in poi, ad attendere il leader ci saranno il sindaco Nardella, il tesoriere del Pd Bonifazi, che è un po’ il padrone di casa, e alcune figure storiche del Pci-Pds-Ds fiorentino e toscano. Come il compagno Romeo Quartini: ‘comunista così!!!’ - anarco-comunista toscanissimo, nel film di Verdone Un sacco bello mostrando i pugni – anni fa disse ai giovani militanti dem: «Se Renzi non vince, prendete il canotto ed emigrate in Tunisia!». Renzi ha vinto, ma poi ha perso (il referendum, la guida del governo, la segreteria Pd e la chanche del voto anticipato) e ora deve riconquistarsi tutto.

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  IERI, l’ex tutto ‘Matteo’ era di corveé a Milano: ha passato la giornata tra la cerimonia per la regina della moda, Franca Sozzani, cui era molto legato da quando era sindaco, un incontro con l’attuale sindaco, Sala, e forse pure con l’ex (Pisapia, che ha il suo Campo progressista da organizzare), e una visita a una scuola aperta a Cernusco sul Naviglio. Il mix è ormai quello solito, tra l’alto e il basso, e così sarà fino al Lingotto a Torino, il prossimo 11 marzo, perché, scrive nella Enews, «voglio girare con l’allegra curiosità di chi è innamorato della vita e del futuro». L’impresa, però, stavolta è ciclopica. Certo, già domenica, giusto il tempo di smaltire il jet leg degli Usa, era in tv da Fazio per esporre la prima rivoluzione della sua idea di ‘Sinistra’ (il lavoro di cittadinanza), ma ricevendo, a oggi, più rifiuti che consensi. E così, al netto dell’endorsement dell’ex leader Spd Gabriel, ormai sono più gli insulti e sfottò che riceve. Ieri, per dire, contro di lui si sono scagliati, nell’ordine, l’ex leader di Rifondazione, Bertinotti, Bersani, D’Alema. Del resto lo stesso Renzi accusa il colpo e si paragona all’allenatore esonerato del Leicester Claudio Ranieri.   POI CI sono i due sfidanti per la carica di segretario, Orlando (ieri, a sua volta, a Firenze) ed Emiliano (nella sua Bari). Neppure loro risparmiano fendenti a Renzi, sia pur con stili e aplomb diversi. Orlando si limita a ribadire: «Io corro per vincere, la mia candidatura non è un favore a Renzi». Emiliano prende l’accetta e invita «i non democratici» ad andare a votare lui con l’intento di «mandare a casa Renzi». Ovvio che nessuno dei due anti-Renzi voglia arrivare terzo, nella gara che li vedrà tutti e tre impegnati fino al 30 aprile, ma il loro obiettivo vero e nascosto è un po’ più sottile: tenere Renzi sotto la soglia – politica e psicologica – del 50% dei votanti alle primarie per giocarsi il tutto per tutto in Assemblea nazionale, dove si andrebbe al ballottaggio tra i primi due candidati e, magari, pescando truppe tra i delegati dei renziani ‘tiepidi’ (franceschianiani, ex-Ppi, etc). Altra specie di classe dem che, Renzi, non lo ama proprio.