Giovedì 25 Aprile 2024

Pd, Orlando: "Il congresso non è una priorità, serve una conferenza programmatica"

Secondo il ministro della Giustizia "serve una Bad Godesberg" (dove fu ratificato il programma della Spd tedesca nel 1959, n.d.r) del Pd

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Ansa)

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Ansa)

Roma, 9 febbraio 2017 - "Modifichiamo rapidamente la legge elettorale, senza usarla per allungare il brodo, così possiamo andare a votare il prima possibile e poi facciamo un congresso che ci porti a un riposizionamento politico". Lo afferma Andrea Orlando, ministro della Giustizia ed esponente dei Giovani turchi, in una intervista all'Huffington post. "Mi aspetto, a partire dalla direzione di lunedì e dalla relazione del segretario - aggiunge Orlando - che si avvii un percorso che parli all'Italia di come la vogliamo cambiare per i prossimo 20 anni. Ci vuole una visione, occorre non restare ostaggi della contingenza, abbiamo bisogno di uno sguardo lungo".

"Io - sottolinea il ministro - penso che il congresso sia un passaggio importante per arrivare a stabilire un nuovo impianto. Il punto è come ci si arriva al congresso, se è solo una conta e una ridefinizione degli organigrammi rischiamo di cambiare i rapporti di forza ma rimanere li dove siamo". Dunque si può fare "anche subito" ma "occorre prima un momento di approfondimento e di riflessione: una Bad Godesberg (dove fu ratificato il programma della Spd tedesca nel 1959, n.d.r) del Pd, per costruire un nuovo Pd per una nuova fase. Questa la mia proposta: è un`operazione di grande ambizione, politica e culturale. Il Pd è l`acquisizione più importante dei progressisti del nuovo secolo. Ha limiti e va cambiato, ma sarebbe un errore se saltasse". L'importante è che il congresso, "in qualunque momento si faccia, non può essere come i precedenti, schiacciato sul tema della leadership, ma dovrà essere un congresso straordinario perché la situazione è straordinaria".

Per quanto riguarda la legge elettorale, "si può fare anche rapidamente" tenendo presente che "un equilibrio tra governabilità e rappresentanza ci può consentire di mantenere la vocazione maggioritaria per la quale, naturalmente, non bastano le regole, anche qui è fondamentale la proposta". Sulla durata del governo Orlando non entra perchè "la scadenza la decidiamo sciogliendo i nodi a partire dalla legge elettorale" ma il Pd "deve cogliere l'occasione per anticipare il senso di quel programma fondamentale che vogliamo mettere in campo: misure sulla povertà, modifica dei voucher, inizio di una strategia a lungo temine sul tema dell`inclusione sociale".

Definendo "folle l'idea di concepire una scissione oggi" Orlando ribadisce l'auspicio che Renzi "parli al paese e riconosca le ragioni espresse nel voto del referendum a partire dal discorso che farà lunedì. Qualunque altra strada indichi rischia di essere insufficiente". Ma non sa ancora se al congresso appoggerà l'attuale segretario: "Attendo di capire quale è la proposta politica. La chiave, a mio avviso, è la profondità".