Minzolini condannato, il Senato accoglie le dimissioni

L'Aula ha votato a scrutinio segreto. L'ex direttore del Tg1: "Tornano calcolo politico e paura"

Augusto Minzolini, sì del Senato alle dimissioni (LaPresse)

Augusto Minzolini, sì del Senato alle dimissioni (LaPresse)

Roma, 20 aprile 2017 - Augusto Minzolini non è più senatore. Con 142 voti favorevoli (contrari 105 e 4 astenuti) Palazzo Madama ha accolto questa mattina le dimissioni presentate dal forzista dopo che la condanna per peculato a suo carico è passata in giudicato. Oggi il via libera del Senato con scrutinio segreto.  

"Sia chiaro", la lettera di dimissioni "è stata una mia libera scelta - ha precisato l'ex direttore del Tg1 nel suo intervento in Aula prima del voto -. Un gesto coerente rispetto ad un impegno che avevo preso davanti alla giunta per le autorizzazioni a procedere e poi di fronte a quest'aula. Io non ho nessun obbligo se non verso ciò che ho detto".

A favore delle dimissioni si è espresso il Pd che con il capogruppo Luigi Zanda aveva però chiesto il ricorso al "voto palese" . "Credo che sarebbe cosa molto utile per la dignità del Senato se fossimo chiamati a votare con voto palese", anche se "sappiamo che per le votazioni riguardanti le persone il regolamento del Senato prevede il voto segreto".

Prima delal votazione il Cinque Stelle Vito Crimi, ha sollecitato i dem a "riscattarsi" dal voto del 16 marzo "per potersi riverginare". Quel giorno l'Aula respinse la proposta di decadenza di Minzolini avanzata dalla Giunta per le elezioni in applicazione della legge Severino, anche con i voti del Partito Democratico. Tanto che oggi prima dello scrutinio l'ex senatore ringraziava "innanzi tutto al Pd che nella scelta di dare al proprio gruppo libertà di coscienza". Poi però è arrivato il sì alle dimissioni. 

FI: INGIUSTIZIA E' FATTA - "Io non mi immaginavo l'esito sulla decadenza", ha detto Minzolini commentando l'esito dello scrutinio. Ora però "è ritornato il calcolo politico, la paura e questo non fa bene alle istituzioni". "Ingiustizia è fatta - chiosa il presidente del gruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani - La vicenda Minzolini dimostra ancora una volta l'atteggiamento arrendevole della politica pur in presenza di una decisione della magistratura piena di ombre e di anomalie. Chi ha letto le carte processuali non può che essere pienamente convinto dell'innocenza di Augusto".