Legge elettorale, appello di Mattarella: "Urgente approvarla"

Il Capo dello Stato striglia il Parlamento. Sulla carta tutti i partiti sono d'accordo

Sergio Mattarella con Laura Boldrini e Piero Grasso (Ansa)

Sergio Mattarella con Laura Boldrini e Piero Grasso (Ansa)

Roma, 26 aprile 2017 - Legge elettorale ancora al palo, e il presidente Sergio Mattarella striglia il Parlamento: "Approvi presto la legge elettorale", è il forte monito rivolto ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, ricevuti al Quirinale. Il Capo dello Stato ha chiesto con forza anche che il Parlamento provveda sollecitamente a eleggere il giudice della Corte Costituzionale che deve essere ancora rimpiazzato. Intanto stasera va in onda il confronto tv fra i candidati alle primarie Pd. Sulla carta tutti i partiti si dicono d'accordo con l'appello del presidente della Repubblica. 

BRUNETTA: SI RIVOLGA AL PD - "Bene il monito del presidente - reagisce su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera - Ma più che al Parlamento, il Capo dello Stato si rivolga al Partito democratico e al suo segretario in pectore, Matteo Renzi, che da mesi bloccano i lavori della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio in attesa che vengano celebrati prima il congresso e poi le primarie dem". E continua: "Forza Italia, che ha presentato una proposta di legge chiara e riconoscibile (una, e non nove come hanno invece fatto gli amici del Pd), è pronta al dibattito e al confronto, con tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, per fare presto e bene una nuova legge elettorale che tenga conto delle indicazioni implicite date dai cittadini con il voto al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre e che garantisca il giusto equilibrio tra il bisogno di governabilità e quello della rappresentanza. Nessun diktat da parte di nessuno, nessun punto 'imprescindibile' da imporre agli altri partiti. Seguiamo le indicazioni di Mattarella per un nuovo sistema di voto il più possibile condiviso".

BERSANI: VIA I CAPILISTA - Anche il deputato Mdp Pierluigi Bersani commenta positivamente l'appello di Mattarella: "La legge elettorale bisogna farla rapidamente, ma anche bene. Penso che sia un pazzo furioso chi voglia mantenere i capilista bloccati, cominciamo da lì e poi diamo un premio di coalizione". 

M5S: SI' AL LEGALICUM - Anche i parlamentari del M5s nelle commissioni Affari costituzionali di Camera a Senato incolpano Renzi per la paralisi: "E' doveroso precisare come questa grave paralisi istituzionale che sta tenendo in ostaggio il Paese è imputabile solo ed esclusivamente a Renzi e al suo PD". "Il M5S, infatti - prosegue la nota - è l'unico che ad oggi ha presentato una proposta di legge che prevede l'estensione del Legalicum anche per l'elezione del Senato  e può essere approvata nel giro di qualche giorno di lavoro parlamentare. La proposta è in commissione, alla portata di tutti. Non servono né tavoli né gli accordi sottobanco ai quali sono abituati i partiti. Siamo gli unici ad essere affidabili e credibili. Gli unici ad avere una proposta seria, unitaria e condivisa da tutto il M5S, contrariamente a tutti gli altri partiti lacerati da correnti e minoranze interne ognuno di loro con una propria e differente proposta. (...) Tutti gli altri partiti, dal PD alla Lega sino a Forza Italia hanno le idee confuse. Non sanno quali inciuci e quali accordi intraprendere. Sono presi dal panico e dalla paura sconfinata di perdere le prossime elezioni e sono ossessionati dal M5S. Coraggio, approviamo subito il Legalicum e andiamo immediatamente al voto".

ZANDA: LEGGE NECESSARIA - "Condivido le parole del Presidente Mattarella - dichiara il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda - Le condividiamo tutti, l'intero Partito democratico, gli italiani". E continua: "È una legge necessaria che vogliamo tutti e un Parlamento frammentato come l'attuale deve lavorare, faticare per riuscire ad ottenerla. Il Pd ha fatto le sue proposte. Prima il Mattarellum, ma con scarso successo" poi ha proposto una nuova formulazione "basata su due punti fondamentali: i collegi uninominali e un ragionevole premio di maggioranza. Mi sembra siano buone basi per andare avanti verso l'approvazione di una nuova legge elettorale".