Caso scontrini, l'ex sindaco Marino condannato a 2 anni

La sentenza d'appello ribalta il primo grado, nel quale era stato assolto. La reazione amara: "Condanna incomprensibile dal sapore politico: ricorrerò"

L'ex sindaco di Roma Ignazio Marino (Ansa)

L'ex sindaco di Roma Ignazio Marino (Ansa)

Roma, 11 gennaio 2018 - Colpo di scena nella vicenda scontrini: l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino - che era stato assolto in primo grado - è stato condannato nel processo d'appello a due anni di reclusione. Le accuse: peculato e falso.

Dopo la sentenza, l'ex sindaco ha lasciato la corte d'Appello di Roma senza rilasciare dichiarazioni, accompagnato dal suo avvocato difensore Enzo Musco. Nei confronti di Marino il procuratore generale Vincenzo Saveriano aveva sollecitato una condanna a due anni e mezzo. I giudici della III corte d'Appello hanno confermato l'assoluzione dall'accusa di truffa per le consulenze della Onlus Imagine. La vicenda giudiziaria riguardava una cinquantina di cene pagate con la carta di credito che gli fu rilasciata durante il suo mandato dall'amministrazione capitolina.

L'EX SINDACO - Marino in una nota parla di condanna incomprensibile dal sapore politico, e annuncia che ricorrerà in Cassazione. "La Corte di Appello di Roma oggi condanna l`intera attività di rappresentanza del Sindaco della Città Eterna - scrive - In pratica i giudici sostengono che in 28 mesi di attività, il Sindaco non abbia mai organizzato cene di rappresentanza ma solo incontri privati. Un dato che contrasta con la più ovvia realtà e la logica più elementare".

E ancora, con una certa amarezza: "Non posso non pensare che si tratti di una sentenza dal sapore politico proprio nel momento in cui si avvicinano due importanti scadenze elettorali per il Paese e per la Regione Lazio. Sono amareggiato anche se tranquillo con la mia coscienza perché so di non aver mai speso 1 euro pubblico per fini privati. Con lo Studio Musco continuerò la mia battaglia per la verità e la giustizia in Cassazione".

E il difensore Enzo Musco: "Riservandomi un commento approfondito dopo la lettura delle motivazioni, non posso non evidenziare come la sentenza di condanna del Professor Marino appare priva di qualsiasi fondamento razionale e giuridico", dichiara. "Una sentenza in evidente conflitto con quanto emerso dalle indagini della Procura così come già riconosciuto dal Giudice di primo grado. Con il mio assistito ricorrerò in Cassazione confidando in una valutazione aliena da sospetti di natura politica. Non posso esimermi dal rilevare come questa condanna condizioni la formazione delle liste per le imminenti elezioni politiche e quindi i relativi risultati".

FDI ESULTA - "Il tempo ci ha dato ragione - esultano Fabrizio Ghera e Lavinia Mennuni, di FdI - e sulla vicenda degli scontrini che vede oggi l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, condannato nel processo d'appello a due anni di reclusione con l'accusa di peculato Fdi aveva ragione da vendere. Per primi infatti denunciammo la vicenda presentando un esposto in Procura, da cui poi partì l'iter che oggi vede il suo compimento. Ai 5 Stelle che sbandierano trasparenza solo quando gli fa comodo ricordiamo quindi che la giustizia prima o poi arriva, e gli esposti di Fdi sono partiti da un pezzo". 

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