Luigi Di Maio, triplo flop sul congiuntivo. E la Rete se la ride

Gaffe del deputato grillino su Twitter

Luigi Di Maio (ImagoE)

Luigi Di Maio (ImagoE)

Roma, 14 gennaio 2017 - Un triplo flop da brividi. Luigi Di Maio, già protagonista di gaffe su "Pinochet in Venezuela" e sulla striscia di Gaza, cade tre volte in poche ore sul modo congiuntivo della lingua italiana. Accade ieri sera, a breve distanza, due volte su Twitter e una su Facebook. Tre tenativi, volenterosi, ma a vuoto, su una consecutio inerente il cyberspionaggio ai danni dei politici che sta tenendo banco in questi giorni. Gli scivoloni non passano le forche caudine della rete. In particolare, è @nonleggerlo su Twitter a enfatizzare gli errori del deputato M5s e a ironizzare sulla sua incauta grammatica. 

Ecco allora, uno dietro l'altro, i due tweet e il post su Facebook in cui il vicepresidente della Camera solleva un interrogativo sul "livello di sicurezza" che si garantisce a imprese e cittadini. "Spiano", "venissero spiate" e "spiassero" sono i verbi usati da Di Maio. Nessuno dei tre risulta corretto se inserito nella frase postata dall'onorevole. Prevedibile e quasi scontata nella sua portata la reazione del Web. Una valanga di commenti tra l'ironico e l'irritato che invade i social network.  "Non ci siamo ancora, ritenta e sarai più fortunato", twitta ‏@MariaElenaBozz1 al terzo tentativo dell'onorevole. "Guarda, te li pago io 20 euro a settimana di doposcuola di grammatica. Ma ti prego basta!", rincara @AnnaLeonardi1. "Eh ma meglio un ignorante onesto che un laureato ladro1!11!!!", le replica, con una certa dose di ironia, @swordy05.