Sparare ai ladri di notte, sì della Camera. Legittima difesa, la nuova legge

Ora il ddl passa al Senato: ecco cosa prevede. Tensione in Aula, Salvini urla dalla tribuna ospiti "vergogna", allontanato

Legittima difesa, la protesta di Salvini alla Camera (ImagoEc)

Legittima difesa, la protesta di Salvini alla Camera (ImagoEc)

Roma, 4 maggio 2017 - Sparare ai ladri di notte, se si reagisce a un assalto, è legittima difesa. Lo stabilisce il ddl approvato questa mattina alla Camera (225 voti a favore e 166 contrari, 11 gli astenuti). Un voto movimentato, quello sulla nuova legge sulla legittima difesacon momenti di tensione in Aula. Il testo passa ora all'esame del Senato

Cosa cambia con la nuova legge

image

Ecco in sintesi cosa prevede la legge

LA DIFESA E' LEGITTIMA DI NOTTE - Si stabiliscono innanzitutto i confini della legittima difesa che viene intesa come la reazione a chi si introduce in casa, in negozio o in ufficio di notte con violenza, minaccia o inganno. Le nuove norme, in questi casi, autorizzano l'uso di armi. Ci deve comunque essere proporzione tra la reazione e il pericolo.

CON "TURBAMENTO" NON C'E' COLPA - Non c'è colpa, dice la legge, se l'errore di chi si difende nella propria casa è conseguenza di un "grave turbamento psichico" causato dall'aggressione. Deve naturamente sussistere una effettiva situazione di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale . 

SPESE A CARICO DELLO STATO - Si stabilisce infine che nel caso in cui sia dichiarata la non punibilitò per legittima difesa, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati siano a carico dello Stato. 

image

LA PROTESTA - La nuova legge, frutto dell'accordo Pd-Ap, è indigesta a tutta la destra, Forza Italia inclusa. "Il Pd e le altre forze di maggioranza non hanno saputo o voluto scrivere una legge che rispondesse davvero alle esigenze dei cittadini onesti, una legge in grado di tutelare le persone per bene, quando sono aggredite", tuonava Berlusconi annunciando il no di Fi. 

LE TENSIONI - Tensione in Aula quando Matteo Salvini, che assisteva in tribuna ospiti, durante la votazione ha cominciato a urlare "vergogna, vergona". Il leader del Carroccio è stato accompagnato fuori, ripreso prontamente dalla Boldrini. "Non si urla dalla tribuna", lo ha bacchettato la presidente, mentre deputati di Lega Nord e Fratelli di Italia tiravano fuori cartelli con la scritta  "La difesa è sempre legittima".

Intanto per far sentire meglio il proprio dissenso Giorgia Meloni, Fabio Rampelli, Ignazio La Russa e altri deputati di Fratelli d'Italia si sono incatenati davanti alla Camera per "simboleggiare - ha spiegato la presidente del partito - la condizione nella quale versano gli italiani che saranno impossibilitati a difendersi da uno Stato sempre più vicino ai criminali che alle vittime".