Legge elettorale, ecco il 'Rosatellum bis'. Cosa prevede

Il Pd ha depositato il testo alla Camera e in Senato. La proposta piace a Forza Italia, Ap e Lega. No da M5S e Mdp. Di Maio: "E' un inciucio"

Emanuele Fiano, deputato Pd e relatore del Rosatellum bis (Ansa)

Emanuele Fiano, deputato Pd e relatore del Rosatellum bis (Ansa)

Roma, 21 settembre 2017 - Il Pd ha depositato in Commissione Affari Costituzionali della Camera il nuovo testo base della legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis o Rosatellum 2.0, che prevede il 36% di Collegi uninominali e il 64% di proporzionale con Collegi plurinominali. In questi ultimi i listini saranno molto corti: i candidati andranno da un minimo di due e un massimo di quattro. La nuova proposta fissa inoltre la soglia di sbarramento - valida sia per la Camera sia per il Senato - a livello nazionale al 3% per le liste singole e del 10% per le coalizioni, che devono essere uguali su scala nazionale. Non è consentito il voto disgiunto. Il nuovo testo inoltre stabilisce anche un'unica scheda elettorale e riconosce anche una quota di genere nella proporzione di 60-40%. 

LA SCHEDA - Cosa prevede la nuova legge elettorale nel dettaglio di E.M.COLOMBO

IL RELATORE - "Il testo che ho presentato va incontro alle critiche che erano state sollevate nei mesi scorsi alle precedenti proposte - ha spiegato il relatore dem Emanuele Fiano -. Rafforza il potere di scelta dei cittadini attraverso i collegi uninominali e quelli plurinominali per la parte proporzionale; l'unica scheda incentiva la conoscibilità dei candidati. In più rafforza il rapporto degli eletti con il territorio ed incentiva le coalizioni".

FAVOREVOLI E CONTRARI - Fiano ha anche riferito che in favore della proposta si sono espressi "tutti i partiti della maggioranza di governo" e Forza Italia ha dichiarato la sua "volontà di approfondire il testo" stesso. "È un tentativo serio a cui Forza Italia dà un primo via libera, pensiamo chepossa essere presa in serio considerazione", ha detto infatti il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta. "Condividiamo il metodo: la legge elettorale deve da una parte avere un premio di governabilità e dall'altra permettere ai cittadini di sapere chi è il proprio rappresentante. Questo potrà avvenire o con le preferenze o, come si sta proponendo, con i collegi uninominali e con listini brevi nella quota proporzionale", ha spiegato, a sua volta, Maurizio Lupi, capogruppo di Alternativa popolare.

Dalla Lega, che questa settimana non partecipa ai lavori parlamentari, sono giunti segnali di apprezzamento. "Ne abbiamo sentite tante, ma se la settimana prossima porta in discussione questa legge elettorale i voti della Lega ci sono già la settimana prossima", ha detto infatti il segretario Matteo Salvini. Un secco no è arrivato invece da M5s e Mdp. "Stanno facendo una legge elettorale per fermare il M5S, in cui FI e Pd si trovano perché stanno facendo un grande inciucio per arginare il nostro Movimento", ha detto il candidato premier grillino Luigi Di Maio.

Intanto il Pd ha depositato anche in Senato il disegno di legge, uguale al testo base in avvio alla commissione Affari Costituzionali della Camera.