Mercoledì 24 Aprile 2024

Legge elettorale, si tratta. Via al dialogo Pd-M5S

Ma Renzi non lascia cadere l'ipotesi Berlusconi

Matteo Renzi (Ansa)

Matteo Renzi (Ansa)

SEMBRA fatta, ma siamo solo ai prolegomeni. Innanzitutto, va letta in controluce una dichiarazione di Emanuele Fiano, che segue da vicino la partita insieme al capogruppo dem, Ettore Rosato. Fiano risponde a Maurizio Gasparri (FI), che aveva svillaneggiato Renzi e la Boschi: parla di «volgarità inaccettabili. Con FI, su queste basi, non si può discutere». Il messaggio, anche se cifrato, è a Berlusconi («tieni a bada i tuoi se vuoi trattare con noi») e viene subito colto dal Cavaliere: sarà a Roma giovedì e fa sapere che vuole essere della partita («Una nuova legge conviene a tutti, e va fatta con il concorso di tutte le forze»).

A METÀ pomeriggio, nuovo colpo di scena. Rosato (Pd) annuncia che giovedì, in commissione Affari costituzionali, il presidente, Mazziotti di Celso, presenterà un testo base (in Aula bisogna andarci, per forza, entro il 29 maggio) che sarà «il frutto della mediazione che stiamo avendo con tutti i partiti. Il Pd se ne farà carico insieme al relatore». Relatore che conferma, ufficialmente, incontri «tra oggi e domani» con tutte le forze politiche, ma che imbattutosi in un giurista di area dem sbotta: «I tuoi amici del Pd parlano, parlano, ma qui in commissione non c’è un c... di accordo». La verità è che senza l’ imprimatur di Renzi non si fa nulla. Il segretario ha in programma, proprio per giovedì, un incontro sul tema con Guerini (che segue l’intero dossier), Martina e Rosato. Solo da lì potranno uscire le vere novità.