Giovedì 18 Aprile 2024

Legge elettorale, patto a 4 crolla su voto segreto. Di Maio: "Basta, ora si voti"

Pd ai 5 Stelle: "La vostra parola non vale nulla". Il tabellone per un "problema tecnico" si accende al momento del voto segreto, giallo sui franchi tiratori

La foto del tabellone scattata da Fiano

La foto del tabellone scattata da Fiano

Roma, 8 giugno 2017 - Brusco stop per la nuova legge elettorale che ora rischia seriamente di saltare. Il patto Pd, M5s, Fi e Lega, come qualcuno aveva già ipotizzato ieri,  non regge al primo voto segreto. L'aula della Camera ha infatti approvato l'emendamento Biancofiore (Fi) . I sì sono stati 270, i no 256, un astenuto. Vincono, quindi, i franchi tiratori.  Sono stati 59, in tutto, quelli che hanno affossato il patto a 4. Nel pomeriggio l'Aula, approvando una richiesta del Pd, ha rinviato il testo in Commissione. E al Quirinale c'è "preoccupazione" per la situazione venutasi a creare tra le forze politiche rispetto al dialogo avviato su una legge elettorale condivisa.

image

IL CAOS - C'è stata bagarre in Aula questa mattina, alimentata dal fatto che, al momento del voto sull'emendamento Biancofiore, sul tabellone elettronico dell'emiciclo si sono accese le luci verdi, rosse e bianche che indicano come si sono espressi i diversi deputati. Così non sarebbe dovuto accadere, dal momento che la votazione era segreta. "Un problema tecnico", spiega la presidente della Camera Laura Boldrini.  L'emendamento è stato quindi rimesso in votazione, e questa volta nessuna luce si è accesa, ma l'esito ha scatenato il caos. Emanuele Fiano (Pd) , relatore alla legge elettorale, pubblica la foto del tabellone pubblica su Twitter la foto del tabellone attacca: "E' la prova che i 5 Stelle fanno fallire la legge elettorale". Ma i grillini non ci stanno: "Pd affossa la legge, sono miserabili", scrivono in una nota i deputati 5 Stelle.

image

PD - Il Pd va all'attacco.  "I 5 Stelle oggi hanno dimostrato che la loro parola non vale nulla", dice il capogruppo Ettore Rosato che chiede la sospensione della seduta. "Inaccettabile sfilarsi all'ultimo", rincara il vicesegretario dem e ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina. "La 'parola' e gli impegni pubblici di questi cialtroni valgono zero", scrive su Facebook il deputato Pd, Emiliano Minnucci. 'Tombale la dichiarazione di Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria dem.  "La legge elettorale è morta, i 5 Stelle la hanno ammazzata".  Il portavoce Matteo Ricchetti, al termine della segreteria, già fissata in precedenza, ha ribadito "l'inaffidabilità patologica" del Movimento 5 Stelle. "Ora affrontiamo le amministrative e la prossima settimana decideremo che cosa fare", ha aggiunto. 

image

5 STELLE - Routtura totale dei 5 Stelle. "Ora si vada a votare e basta - commenta il vicepresidente della Camera Luigi di Maio dopo il rinvio in commissione del testo -. Noi abbiamo accolto tutti gli appelli del Capo dello Stato, ma adesso basta, si deve andare a votare al più presto possibile". E aggiunge: "Questa legislatura finisce oggi", aggiunge. "Era cominciata con 100 franchi tiratori che avevano affossato Prodi" nella corsa al Quirinale e finisce oggi sempre con 100 franchi tiratori Pd che affossano la legge elettorale.

Da questa mattina i grillini, che avevano annunciato il loro voto favorevole all'emendamento Biancofiore, ribadiscono la loro lealtà al patto e accusano il Pd di averlo affossato. Sull'ipotesi di un eventuale decreto, i 5 Stelle non hanno dubbi: "Su una materia elettorale, oltre che incostituzionale, sarebbe un atto eversivo", dice il grillino Danilo Toninelli. Ed ecco il video che sul blog e sui social ha postato Beppe Grillo:

FORZA ITALIA - Renato Brunetta rivendica la "lealtà" di Forza Italia sul patto.  "Dolorosamente ho dato indicazione di voto contrario all'emendamento di una nostra deputata, ma abbiamo fatto la scelta della coerenza e del valore aggiunto di una legge pienamente condivisa", dice il capogruppo di FI che chiede "la sospensione dei lavori per vedere se ci sono le condizioni per proseguire o meno". 

LEGA - "Non esiste più una maggioranza in grado di approvare una legge elettorale", dice il deputato della Lega Nord Giancarlo Giorgetti, parlando con i cronisti. A chi gli chiede poi se sia possibile trovare nelle prossime ore un accordo su una nuova proposta, l'esponente del Carroccio dice "Non ci crediamo più". Per questo la Lega chiede a Gentiloni di dimettersi e di fare un decreto per poi tornare quanto prima alle urne. 

image

BERSANI - Da Bologna si fa sentire anche l'ex segretario Pd, ora Mdp, Pier Luigi Bersani. "Non si azzardino a fare un decreto e a mettere la fiducia, perché siamo in un sistema democratico e parlamentare: non possono stoppare un parlamento che sta votando e fare un decreto su una legge elettorale. Siccome sento dire questa cosa, se la tolgano dalla testa". E precisa: "La smettano di avere un accordo per andare a votare in estate, perché è quella l'origine di tutti i guai. C'è tempo per fare una legge decorosa anche se non è quella che piace a me. Non capisco perché si deve tornare in commissione: si vada avanti senza la fregola di dire andiamo a votare il 24 settembre, perché è questo che ha minato il ragionamento".

TENSIONE IN AULA - Tensione in Aula a Montecitorio, prima del voto, nei confronti dei franchi tiratori. In particolare, i parlamentari dei 4 gruppi che hanno siglato il patto sulla legge elettorale (FI, Pd, M5S, Lega), si sentono chiamati in causa e a volte additati come 'traditori'. I 5 Stelle non ci stanno a passare per voltafaccia che si nascondono dietro il voto segreto e allora hanno deciso di adottare la strategia della foto che immortala il momento del voto elettronico in Aula.

L'EMENDAMENTO BIANCOFIORE - L'emendamento a firma Micaela Biancofiore (Fi) - che ora si dice "orgogliosa del Parlamento - elimina i collegi maggioritaria che la legge elettorale manteneva in Trentino Alto Adige, introducendo nella Regione a Statuto speciale il riparto proporzionale dei collegi, come il 'Fianum' fa per il resto del territorio nazionale.

GRASSO - Il patto sulla legge elettorale è caduto? il presidente del Senato Pietro Grasso risponde: "Questo non lo sappiamo ancora, lo vedremo dal lavoro in commissione". E aggiunge: "Sono fiducioso, sono sicuro che la riflessione aiuta sempre". Sul voto segreto divenuto palese, Grasso ha detto: "Nessun giallo, è stato un problema tecnico che si poteva risolvere annullando la votazione e rifacendola".