Legge elettorale, Bersani: "Invenzione pasticciata"

L'esponente di Mdp: "Prodi e Pisapia ci ripensino"

Pier Luigi Bersani (Imagoeconomia)

Pier Luigi Bersani (Imagoeconomia)

Roma, 18 maggio 2017 - Altolà di Pier Luigi Bersani alla legge elettorale targata Pd. La nuova proposta del partito di maggioranza viene duramente criticata dall'ex segretario Pd, ora esponente Mdp, in un post su Facebook. Che parla di invenzione pasticciata dell'ultima ora, "ad usum delphini". "Bersani mosso da rancore rancore contro Renzi", replica il capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato, da cui prende il nome la legge ribattezzata "Rosatellum". Il nuovo testo base a firma Pd è stato depositato ieri dal relatore Emanuele Fiano. Un sistema simil-tedesco che privilegia i collegi uninominali (303 alla Camera e 147 al Senato), ma corroborati da una robusta quota (303 alla Camera e 154 al Senato) di eletti nelle liste di partito (corte e bloccate) con il proporzionale più sbarramento al 5%. Ieri il segretaio Pd Matteo Renzi ha accelerato sulla legge, invitando le forze politiche all'approvazione entro i primi di giugno. 

Legge elettorale, "il tedesco corretto non dà governabilità. Ma favorisce i dem"

LO STOP DI BERSANI - "Sulla legge elettorale, ecco la mia personalissima opinione. Adesso che c'è il testo, nero su bianco, della proposta Pd temo che Prodi e Pisapia dovranno riconsiderare le loro pur cautissime aperture. Questa proposta non c'entra un bel nulla con il Mattarellum", attacca Pier Luigi Bersani. "Qui - scrive l'esponente Mdp - c'è una scheda sola, non due. Qui si allude non certo alla coalizione ma piuttosto a confuse accozzaglie a fini elettorali fra forze che il giorno dopo riprendono la loro strada (guardare la scheda per credere). Qui peraltro non si garantisce la governabilità, si lede la rappresentanza e si abbonda nei nominati". "Insomma - conclude Bersani -, siamo di nuovo all'eccezionalismo italico, siamo all'ennesima e pasticciata invenzione dell'ultima ora. Se ci fosse senso di responsabilità si sentirebbe l'esigenza di presentare agli italiani ormai insofferenti un sistema che avesse già dimostrato di funzionare. Il Mattarellum davvero, oppure il tedesco, oppure il francese, oppure lo spagnolo o il portoghese o l'inglese. Qualcosa che esista insomma. Basta con le invenzioni ad usum delphini".

Secca la risposta di Rosato. "La nostra proposta di legge ripercorre quello che abbiamo sempre detto ma la valutazione di Bersani è condizionata da una sorta di rancore verso Matteo Renzi e nulla ha a che fare con il merito", replica il capogruppo Pd. "Per Bersani - dice - mi sembra ci sia un problema irrisolvibile, in un rapporto da ricostruire nel centrosinistra".

CRITICI BRUNETTA E DI MAIO - La proposta del Pd non piace anche ad altre forze politiche. Critico Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. "Nessuno può pensare di fare una legge elettorale contro il Partito democratico, però il Pd non pensi di fare una legge elettorale contro tutti gli altri partiti e gruppi parlamentari - attacca -, a colpi di maggioranza, magari andando a cercare, con qualche campagna acquisti, voti al Senato. Non è questo il modo, non è questo quello che ci ha chiesto il presidente della Repubblica, non è quello che ci hanno chiesto gli italiani con il voto del referendum del 4 dicembre". Duro anche Luigi Di Maio, esponente di punta del Movimento 5 Stelle. Sulla possibilità di sostegno alla proposta di legge elettorale Dem da parte dei fuorusciti grillini risponde: "Tutto può essere: in Senato il 30% dei senatori ha cambiato casacca. Si avvierà un mercato delle vacche, ma come dimostra la storia, quando si vogliono fare delle forzature non ci riescono".