Giovedì 18 Aprile 2024

Cannabis, Cantone apre alla legalizzazione

Il presidente dell'Anac: "Ipocrisia italia nascondersi dietro il proibizionismo". No di Lupi

Raffaele Cantone (Lapresse)

Raffaele Cantone (Lapresse)

Roma, 21 marzo 2017 - Apertura da parte del presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, alla legalizzazione della cannabis. "Mi pongo una domanda, anche se non sono in grado di dare una risposta: una legalizzazione di una droga controllata, anche nelle modalità di vendita, non potrebbe avere effetti migliori rispetto allo spaccio che avviene alla luce del giorno nella totale e assoluta impunità e che riguarda amplissime fasce della popolazione giovane?", sostiene Cantone intervenendo al forum web Agi 'Viva l'Italia'.

"E' un po' un'ipocrisia all'italiana - sottolinea ancora il presidente Anac - ci nascondiamo dietro il proibizionismo sapendo che quelle norme sul proibizionismo servono a riempire le carceri, di extracomunitari in gran parte, e nessuno si preoccupa del perché il fenomeno cresce".

Una posizione, la sua, destinata a far discutere proprio nella settimana in cui alla Commissione giustizia della Camera approda la proposta per rendere libera la coltivazione, la lavorazione e la vendita della droga leggera.  Per Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Area popolare, "le cronache di ogni giorno documentano che la droga, ogni droga, fa male. L'ipocrisia non è lo spaccio quotidiano che non viene represso, l'ipocrisia è continuare a illudere giovani e famiglie dicendo che la vendita controllata della droga renderebbe innocua una sostanza che invece gli rovina la vita". 

Chi plaude invece alle parole di Cantone è Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri e promotore dell'intergruppo parlamentare Cannabis Legale. "Mi auguro, visto che oltre novanta deputati del Pd sono tra i sottoscrittori della proposta di legge, che il gruppo consenta che si arrivi ad una discussione e al voto in aula, respingendo al mittente eventuali richieste o minacce degli alleati di governo - spiega Della Vedova -. Lasciamo fuori da questo tema governo e maggioranza e lasciamo che il parlamento voti, poi si vedrà se la maggioranza sarà per un cambio di regime, che porti fuori dall'illegalità mafiosa un mercato che coinvolge sei milioni di italiani e porti miliardi al bilancio dello Stato, oppure se lasciare tutto com'è oggi, senza controlli se non quello tetragono della criminalità organizzata cui il mercato della cannabis garantisce i più facili utili miliardari", conclude.