Giovedì 25 Aprile 2024

Ivrea, Casaleggio e la svolta borghese dei 5 Stelle

Alla kermesse organizzata da Davide Casaleggio una platea lontana dal vaffa day, tra piccoli imprenditori e professionisti. Tanti i parlamentari, ma restano in disparte

Davide Casaleggio con Max Bugani

Davide Casaleggio con Max Bugani

Ivrea, 9 aprile 2017 -  Il Movimento 5 Stelle, ieri a Ivrea, ha indossato il vestito buono. Il vestito della piccola e media impresa del Nord, over 50 dai mocassini lucidi, un rappresentante di una onlus con un vistoso papillon rosso, signore distinte e curiose di scoprire che cosa ci riserva il futuro... Immagini impensabili, ricordando il vaffa day o a un qualsiasi raduno stile Tsunami tour. Certo qui siamo all’Officina H, in origine il cortile interno delle Officine Olivetti, dove si respira la stessa aria che respirò il patron di Olivetti. Da una parte c’è il murale di Guttuso «Boogie-woogie» e dall’altra le frasi amate da Casaleggio senior da portare a casa versione poster. La politica c’è, ma è tra il pubblico ad ascoltare.    L’evento «Sum #01 – Capire il futuro» di Ivrea, organizzato dall’associazione Gianroberto Casaleggio, fortemente voluta dal figlio Davide, ha un altro intento: ricordare il co-fondatore del Movimento 5 Stelle, scomparso l’anno scorso, onorando le sue visioni con un parterre di eccellenze, ma si nota l'assenza delle donne. Sociologi come Domenico De Masi, giornalisti come Enrico Mentana, oncologi come Ermanno Leo, il direttore dell’Ispi Paolo Magri e pure uno speleologo ed esploratore, Francesco Sauro. Si voleva, poi, volare alto, altissimo. Addirittura sbarcare su Marte con l’astronauta Paolo Nespoli, ospite di punta della kermesse. Ma è andata male. All’ultimo Nespoli è stato costretto a dare forfait. Quasi un ricatto, ha spiegato sul palco il giornalista Gianluigi Nuzzi. L’Associazione spaziale europea ha detto no alla partecipazione del ‘suo’ astronauta proprio la sera della vigilia dell’evento per il «carattere politico della manifestazione». Ma, notano alcuni, non è successo lo stesso al collega Luca Parmitano, ospite alla Leopolda renziana. L’etichetta grillina, insomma, fa ancora paura? Sarà per questo che, ieri, a Ivrea, chi conosceva il movimentismo pentastellato si è trovato di fronte a una specie di mutazione genetica. In disparte i parlamentari, sindaci, consiglieri e fedelissimi che hanno comunque raggiunto in massa Ivrea. Pure Beppe Grillo ha ascoltato in prima fila ore interminabili di interventi, dribblando i giornalisti per non togliere spazio a lui, Davide. «Parlate con lui che ha scalato l’Himalaya», ha scherzato l’ex comico. Quasi una divisione netta: da una parte il partito-azienda di Casaleggio junior, dall’altra l’ala movimentista del garante e comico. Se Davide segue tutti gli interventi in giacca e cravatta, invitando a uscire chi chiacchiera, dall’altra Beppe con capello al vento e camicia fuori dai pantaloni sembra quasi un po’ impacciato, su una scomoda sedia in prima fila, accanto alla sindaca Virginia Raggi (applaudita). In platea ci sono anche i big pentastellati Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Il primo quasi sempre seduto, l’altro affaccendato tra una chiacchiera al bar e una dichiarazione alle tv. Una divisione netta che si riflette nel popolo arrivato fino a qui. Ex dipendenti Olivetti che vedono nel M5S una speranza, il settantenne ex funzionario che ha votato Renzi, ma ora vorrebbe un’alleanza Grillo-Berlusconi e chi si professa ancora un «compagno», malgrado tutto. Tra la folla anche piccoli e medi imprenditori del Nord. "Sono curiosi, ci cercano, ci vogliono conoscere", racconta il consigliere emiliano Max Bugani, prima linea dell'associazione Rousseau.   C’è Massimo Colomban, l’assessore alle Partecipate del Comune di Roma, che arriva in Mercedes, e stima in un 20-30% i piccoli imprenditori accorsi in platea per abbeverarsi al verbo del mondo che verrà. Nega che farà il ministro di un futuro governo 5 Stelle, ma chissà. Onnipresente Arturo Artom, presidente di Confapri. Non a caso, alla vigilia della kermesse, venerdì sera, al ristorante Aquila Nera di Ivrea, era seduto proprio di fianco a Casaleggio jr. Se il Movimento 5 Stelle andrà al governo, d’altra parte, dev’essere pronto, è il mantra dei molti presenti alla kermesse. Da qui, la necessità di trovare una classe dirigente all’altezza dell’ingrato compito. Non è un caso, infatti, che nonostante le vicissitudini romane, l’ex super assessore di Roma Marcello Minenna ieri fosse all’Officina H. «Per noi resta una risorsa», ha detto la deputata Roberta Lombardi. E c’è chi vocifera che potrebbe essere anche uno dei papabili ministri di un possibile governo 5 Stelle. Del resto, «il futuro è già presente, basta saperlo vedere», ha concluso Davide Casaleggio dal palco.