Ius soli, Gentiloni: "Non prima dell'estate"

Il premier: "Non ritengo ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva". Migranti, ok Ue al codice dell'Italia per le Ong. Nebrodi, sindaci pronti a presidio

Il primo ministro Paolo Gentiloni (Ansa)

Il primo ministro Paolo Gentiloni (Ansa)

Roma, 16 luglio 2017  - Ci attende un'estate di scontro politico, almeno sul decreto Ius soli, visto che come ha comunicato il primo ministro Paolo Gentiloni, non se ne fa nulla prima dell'autunno. "Tenendo conto delle scadenze non rinviabili in calendario al Senato e delle difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza non ritengo ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva. Si tratta comunque di una legge giusta. L'impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane". Queste le parole del premier sul decreto, in un giorno di grandi tensioni per l'emergenza migranti. Nella nota Gentiloni precisa: "Si tratta comunque di una legge giusta l'impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane".  

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Il vice segretario del Pd e ministro, Maurizio Martina, commentando le parole del preesidente del Consiglio ha detto: "Sullo Ius soli il Pd seguirà l'indicazione proposta dalle valutazioni del Presidente Gentiloni. Come sempre detto siamo al suo fianco. La legge per la nuova cittadinanza rimane per noi un obiettivo importante".

Anche il ministro degli Esteri e leader di Ap Angelino Alfano assicura comunque l'appoggio: "Il presidente del Consiglio ha gestito la vicenda dello ius soli con realismo, buonsenso e rispetto per chi sostiene il suo Governo. Apprezziamo molto. Al tempo stesso, ribadiamo che su questo provvedimento abbiamo già detto "Sì" alla Camera e lo stesso faremo al Senato dove una discussione più serena permetterà di migliorare il testo, senza che il dibattito si mescoli alla faticosa gestione dell'emergenza di questi giorni".

Invece Roberto Speranza, coordinatore di Mdp, è contrario: "Per noi lo ius soli è e resta una priorità. Ogni arretramento o rinvio è un errore. Soprattutto in questo momento". "Nessun cedimento culturale alla propaganda della destra", aggiunge Speranza. 

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni commenta: "E così affonda la propaganda e riemerge la realtà di questo Pd e di questo governo". Il segretario prosegue: "Per lo Jus Soli non ci sono le condizioni: ce lo dice nientemeno che il Presidente del Consiglio. Ancora una volta a vincere sono le ragioni di una cultura ipocrita e regressiva. Noi continueremo a batterci perché venga approvata al più presto una legge di civiltà".

Ad esultare, già ieri, per il rinvio dei tempi è Matteo Salvini, che rivendica l'azione della Lega: "Pare che sullo Ius soli, la cittadinanza italiana regalata in anticipo agli stranieri, il governo e il Pd siano in difficoltà e forse debbano rinviare la discussione. Con la sola opposizione della Lega stiamo facendo di tutto per provare a fermarli". 

Oggi twitta

Anche il senatore FI Maurizio Gasparri esprime una certa soddisfazione: "La resa di Gentiloni sullo ius soli è una vittoria di Forza Italia. Questa legge è sbagliata e del tutto folle in questo momento storico. Non sarà approvata mai, neanche in autunno. I clandestini vanno cacciati e non trasformati in cittadini".

E Renato Brunetta twitta:

Monsignor Giancarlo Perego, direttore di Migrantes (Cei) e arcivescovo di Ferrara-Comacchio condanna il rinvio: "E' una vittoria dei prepotenti sui piccoli che non hanno voce, una vittoria dell'indecisione, una vittoria dell'incapacità di risolvere i problemi". Il diritto in questione "non è un premio ma uno strumento fondamentale di integrazione", sottolinea il vescovo.