Mercoledì 24 Aprile 2024

Ius soli, è scontro sull'opzione fiducia

Orfini risponde a Delrio: "Ministri lavorino per fiducia". Lupi: "No di Ap". Gentiloni: "Impegno governo rimane"

Matteo Orfini, presidente Pd (Ansa)

Matteo Orfini, presidente Pd (Ansa)

Roma, 14 settembre 2017 - Ancora scintille nel Pd e nella maggioranza a proposito di ius soli. Il presidente Matteo Orfini risponde al ministro per le infrastrutture Graziano Delrio che ieri aveva definito "un atto di paura grave" il rinvio in Senato della legge per la cittadinanza ai figli degli immigrati. E lo fa con un post su Facebook: "Cerchiamo - scive - di evitare almeno noi di strumentalizzare la vicenda dello Ius soli, che è una cosa seria e riguarda la vita e i diritti di centinaia di migliaia di persone". Secondo Orfini "l'unico modo per approvare lo ius soli al Senato è mettere la fiducia". Ma Ap frena, con Maurizio Lupi che mette subito le cose in chiaro: "I ministri Ap non daranno mai l'assenso alla fiducia". Poco prima, in mattinata, era intervenuto anche il premier Paolo Gentiloni, da Corfù al termine del bilaterale con Alexis Tsipras. Per assicurare: l'impegno del governo ad assicurare lo ius soli rimane.

"Non devo ricordare quando finisce e quando inizia l'autunno: è consapevolezza acquisita - ha detto il premie da Corfù -. Resto alle parole che ho detto alcune settimane fa. Siamo ancora in estate, l'impegno che abbiamo descritto rimane. È un lavoro da fare". Ancora: "Non sovrapponiamo il tema in modo automatico degli sbarchi, dell'immigrazione al tema della cittadinanza. Ci sono dei punti di contatto ma stiamo parlando di argomenti abbastanza diversi".

IL COMMENTO / Sullo ius soli il Pd si incarta - di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

ORFINI SU FACEBOOK - Orfini, dunque, ribadisce la sua posizione: "La situazione è abbastanza semplice - scrive su Facebook -: nei mesi in cui sono stato reggente del Pd dopo le dimissioni di Renzi da segretario spiegai con chiarezza che l'unico modo per approvare lo Ius soli al Senato è mettere la fiducia. Senza non ci sono i numeri dato che una parte della maggioranza - che pure aveva votato il testo alla Camera - ha cambiato opinione". Orfini continua: "Nei giorni scorsi il nostro gruppo al Senato ha rinviato la discussione in aula e ha fatto non bene, ma benissimo. Portare in aula il testo senza la garanzia che venga posta la fiducia significa ammazzare lo Ius soli. Quella garanzia ad oggi ancora non c'è". Quindi, dice Orfini, rispondendo a Delrio: "Quella scelta non è un atto di paura, ma di assoluto buon senso che serve a non far naufragare la possibilità di approvarla". E aggiunge: "Ai ministri che chiedono lodevolmente di accelerare, suggerisco di lavorare più rapidamente per sciogliere il nodo fiducia. Perché è proprio a loro che compete questa decisione". 

LUPI - Pronta la stoppata di Lupi, presidente dei deputati Ap: "Orfini - dice - chiede ai ministri del Pd di lavorare perché si giunga alla richiesta di fiducia sullo ius soli. Questo balletto per cui su ogni problema si fa un passo avanti e due indietro sempre e solo per polemiche tutte interne al Pd è diventato stucchevole. Orfini si metta il cuore in pace, la richiesta di fiducia spetta al presidente del Consiglio, e il Consiglio dei ministri è un organo collegiale nel quale i ministri di Ap non daranno mai l'assenso alla fiducia".