Ius soli, i vescovi bacchettano Lega e M5S

Monsignor Galantino: "C'è chi cambia idea per interesse". Calderoli: "Pensi agli italiani senza lavoro". E il leghista Fedriga: "Tradisce i valori della Chiesa"

Beppe Grillo e Monsignor Galantino

Beppe Grillo e Monsignor Galantino

Roma, 18 giugno 2017 - Continua lo scontro pre-elettorale sullo  ius soli, che vede in qualche modo 'alleati' la Lega di Salvini e i 5 stelle di Grillo, con l'onda polemica che si è estesa ovviamente al governo e al Pd. Ma oggi a 'scendere in campo' è il segretario dei vescovi italiani Nunzio Galantino, che critica aspramente chi " ha cambiato idea per interesse" su una questione importante come quella della cittadinanza ai figli degli stranieri nati e cresciuti in Italia.

 "Un'indagine Demos dimostra che tre italiani su quattro sono favorevoli alla cittadinanza a chi è nato in Ialia - afferma Galantino - E' chiaro che questo faccia venire l'orticaria a coloro che hanno impostato tutta la loro politica e il loro consenso sul contrario. E ci sta pure. Quello che mi preoccupa è che partiti o formazioni politiche che hanno sempre lavorato diversamente ora stiano temendo di perdere voti. Questo è pericolosissimo: inseguire qualcun altro solo per rincorrere il successo vuol dire non fare politica, ma fare soltanto il proprio interesse". 

Alla domanda sulla svolta del M5S che ha scelto la linea dura sui migranti, Galantino aggiunge: "Non è che devo mettermi a fare il furbo davanti a voi. Qui tutti sanno come certe persone prima hanno detto una cosa, poi ne hanno detta un'altra". Il monsignore se la prende poi con i partiti politici che "inseguono l'antipolitica", l'"errore più grande" secondo il portavoce dei vescovi che sottolinea come Papa Francesco inviti i partiti a fare "la politica con la 'P' maiuscola". 

Il segretario della Cei se la prende senza nominarla anche con la Lega, responsabile giovedì dei disordini in aula a Palazzo Madama dove è stata incardinata la legge sullo Ius soli. "C'è preoccupazione nella Chiesa per il modo in cui si sta affrontando il tema: non mi sembra sia il modo migliore, quelle gazzarre ignobili che hanno caratterrizzato l'aula in Senato...", dice a Repubblica delle Idee a Bologna. 

Non è un mistero di come la pensi la Chiesa sulla questione. "Una legge indispensabile - l'ha definita il presidente della fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego - Ius Soli e Ius Culturae sono strumenti che migliorerebbero la vita nelle nostre città, favorendo inclusione e partecipazione".  Galantino sottolinea poi come non è questione di "appiccicare l'etichetta" 'italiano': "Bisogna assicurarsi - precisa - che essere cittadino italiano corrisponda a un sentire da italiano. Ma su questo si discute, non ci si prende a botte". 

CALDEROLI - A Galantino replica in serata il senatore leghista Roberto Calderoli: "Cari vescovi - scrive - pensate a quei tanti italiani senza lavoro, senza una casa, senza una pensione dignitosa e lasciate che sia il Pd, a corto di idee e di voti, a pensare a coltivarsi il bacino elettorale degli immigrati". E c'è chi, come il leghista Massimiliano Fedriga, accusa addirittura Galantino di tradire i valori della Chiesa: "Sono insopportabili le parole di alcuni alti prelati che tradiscono i valori della Chiesa. Chi oggi parla dello Ius Soli ha avuto un silenzio assordante sui temi del fine vita e delle unioni civili: questo significa utilizzare la Chiesa di Cristo per fare politica di partito ed è intollerabile se questo comportamento venga perpetrato dalle più alte cariche ecclesiali".

GRASSO - Il presidente del Senato replica alla Lega: "La Cei si è sempre distinta nella difesa dei deboli e non merita questi attacchi. C'è ancora qualcuno - prosegue , Pietro Grasso - che non crede si possa difendere contemporaneamente chi è disoccupato e chi è migrante".

SALVINI - Intanto continua la marcia di avvicinemento della Lega al Movimento 5 Stelle proprio sui temi di immigrazione e sicurezza. Questa volta esce allo scoperto lo stesso Matteo Salvini: ospite de "L'Intervista" di Maria Latella su Sky Tg24, conferma di non aver mai incontrato Davide Casaleggio in vita sua, ma sottolinea le ormai evidenti somiglianze tra i due movimenti. "Su alcuni temi finalmente i 5 Stelle sono arrivati alle posizioni di buonsenso della Lega", sostiene, consapevole di irritare la controparte. E sullo Ius soli il leader del Carroccio attacca governo e dem: "L'unico partito razzista è il Pd, razzista verso gli italiani". 

FICO E DI MAIO - Il capogruppo dei deputati Roberto Fico prova ad ammorbidire lievemente la liena dei Cinquestelle, sottolineando a RaiNews24 che i senatori hanno scelto la via dell'astensione, lasciando poi fare il suo corso a una legge che giudica comunque imperfetta e che andrebbe pensata a livello europeo. Fico omette di dire però che l'astensione non è affatto neutrale, ma equivale a un voto contrario in Senato. "Non c'è nessuna imposizione da parte di Beppe Grillo", chiarisce poi in merito alle voci di alcune tensioni tra i portavoce contrari al no allo Ius soli e alla linea indicata da Beppe Grillo e supportata da Luigi Di Maio

E' proprio il vicepresidente della Camera a ridurre la questione dello Ius soli mera propaganda del Pd, interpretazione non distante da quella di Calderoli. Mentre per quanto riguarda i rapporti con la Lega in vista dei ballottaggi al secondo turno delle Comunali previsto per il domenica 25 giugno, Fico rispedisce la proposta di sostenere i candidati leghisti al mittente: "Salvini non deve permettersi di dirci cosa fare".