Ismaele La Vardera, il bluff della Iena candidata

Palermo, Truman show alla siciliana. Era il volto di Lega e Fratelli d'Italia, ma voleva solo girare un docufilm

Matteo Salvini con Antonino Buffa a sostegno del candidato La Vardera, a destra (Ansa)

Matteo Salvini con Antonino Buffa a sostegno del candidato La Vardera, a destra (Ansa)

Milano, 16 giugno 2017 - Fin dove si può spingere il giornalismo d’inchiesta? Ci sono dei limiti o tutto è lecito? La domanda, senza risposta incorporata, è inevitabile dopo quel che è successo a Palermo.

Riassunto per i più distratti: Ismaele La Vardera, un simpatico ragazzone (23 anni) che non si può non notare per il vistoso ciuffo rosso (ha partecipato anche al film di Ficarra e Picone, ‘L’ora legale’), si era candidato alle elezioni comunali per la lista appoggiata da Fratelli d’Italia e Lega. Aveva preso il 2,59%, pari a circa 7mila voti. Ma ieri il colpo di scena: La Vardera avrebbe messo in piedi una colossale finzione per raccontare dall’interno la vita (e, possiamo immaginare, i vizi e i compromessi) della politica siciliana.

Per tutta la campagna elettorale aveva sempre girato accompagnato da due cameramen, ma è sospettato di aver ripreso di nascosto anche gli incontri privati con telecamera e microfono occultati. Incontri con personaggi politici di primo piano: da Orlando a Cuffaro, da Micciché a Ferrandelli.

Il piano  era diabolico: La Vardera avrebbe tenuto all’oscuro tutti, non solo i referenti dei partiti, e in primis la Meloni, ma anche i candidati della propria lista, a cominciare da Francesco Benigno, l’attore palermitano reso celebre dal film ‘Mery per sempre’. Quando – durante la conferenza stampa dell’altro giorno – Benigno ha scoperto la verità, è andato su tutte le furie. Ha pregato i giornalisti e i cameramen di uscire e ha preteso un chiarimento in privato da La Vardera. Dall’incontro il candidato è uscito dolorante ed è stato portato all’ospedale (già annunciata la denuncia contro Benigno).

Si è trattato dunque di un Truman Show alla siciliana? Il diretto interessato nega, sostenendo di aver sinceramente desiderato fare il sindaco, e di aver «documentato» la propria campagna elettorale, «come ha fatto Macron». Per sua stessa ammissione, è stato aiutato da Davide Parenti, autore de ‘Le Iene’: inevitabile quindi il sospetto che tutto sia stato programmato fin dall’inizio per realizzare uno scoop giornalistico.

La trovata ha suscitato ogni genere di reazioni: critiche, critiche feroci, critiche molto feroci e pochi applausi. I suoi sostenitori, e soprattutto i suoi candidati, non l’hanno presa bene. Roberto, 20 anni, ha detto: «Ho perso cinque mesi della mia vita per seguirlo. Ci ha preso in giro». Infuriati anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini, Fratelli d’Italia minaccia denunce, Francesco Vozza, referente siciliano di Salvini, è stato diretto: «Sei un infame». La Vardera aveva chiesto alla Meloni la liberatoria per diffondere i filmati registrati di nascosto, ma la leader gliel’ha negata. Tra i pochi a difendere Ismaele è la sorella Elisabetta («Lui vuole solo aprire gli occhi del mondo sullo schifo dei retroscena siciliani») e Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo: «Tutti i politici dovrebbero sentire l’obbligo di firmare una liberatoria». L’Ordine dei giornalisti (La Vardera è pubblicista) l’ha convocato d’urgenza. Spesso i politici sono considerati degli asini, stavolta invece si trattava di una iena.