Intercettazioni, sì del governo alla riforma. Gentiloni: "Contrasto agli abusi"

Il premier e il guardasigilli Orlando: "Nessun bavaglio alla stampa". Ecco cosa prevede il decreto legislativo

Intercettazioni, la conferenza stampa di Gentiloni e Orlando (foto Ansa)

Intercettazioni, la conferenza stampa di Gentiloni e Orlando (foto Ansa)

Roma, 2 novembre 2017 - Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto legislativo, voluto dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, che riforma la disciplina delle intercettazioni. "Non ne limitiamo l'uso, ma contrastiamo l'abuso - spiega il premier Paolo Gentiloni in merito al testo che ora dovrà passare all'esame delle commissioni Giustizia per i pareri e poi tornare in Cdm -. Sappiamo che questo strumento è fondamentale per le indagini e in nessuno modo vogliamo limitare la possibilità di disporre di uno strumento per la magistratura fondamentale per contrastare i reati più gravi ma è evidente che in questi anni ci sono stati frequenti abusi". La riforma "affronta un tema annoso" e "disciplina un uso più stingente (degli ascolti, ndr) senza ledere il diritto di cronaca", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

Sulla stessa linea il Guardasigilli. "Il provvedimento che abbiamo approvato in via preliminare non restringe la possibilità dei magistrati di utilizzare le intercettazioni, non interviene sulla libertà di stampa e sul diritto di cronaca, interviene solo su come vengono selezionate le intercettazioni", ci tiene a precisare Orlando. "Abbiamo messo una serie di vincoli che non restringono la capacità di indagine ma riducono il rischio della fuga di notizie se non sono legate a fatti penalmente rilevanti - aggiunge -. Le intercettazioni non sono disposte per far luce sulla sfera personale dei singoli ma per perseguire reati". 

Ecco quindi, in sintesi, che cosa prevede il provvedimento:

- DIFFUSIONE FRAUDOLENTA DI REGISTRAZIONI O CONVERSAZIONI - Reclusione fino a 4 anni per "chiunque, al fine di recare danno all'altrui reputazione o immagine, diffonde con qualsiasi mezzo riprese audio o video, compiute fraudolentemente, di incontri privati o registrazioni, pur esse fraudolente, di conversazioni, anche telefoniche o telematiche, svolte riservatamente in sua presenza o alle quali comunque partecipa". Non c'è punibilità se la diffusione delle riprese o delle registrazioni è conseguente alla loro utilizzazione in un procedimento amministrativo o giudiziario o per l'esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca. Il delitto è punibile a querela della persona offesa.  

- DIVIETO TRASCRIZIONE ASCOLTI IRRILEVANTI - Il testo prevede il divieto di trascrizione "anche sommaria" delle "comunicazioni o conversazioni irrilevanti ai fini delle indagini, sia per l'oggetto che per i soggetti coinvolti". Nel verbale delle operazioni va indicato solo data, ora e dispositivo su cui la registrazione e' intervenuta.  

- ARCHIVIO IN MANO AL PM - A conservare verbali e registrazioni sarà il pubblico ministero in un archivio e sarà sempre il pm entro 5 giorni dalla conclusione delle operazioni a occuparsi del deposito di tutti gli atti, formando un elenco delle conversazioni rilevanti ai fini di prova, che potranno subito essere esaminati - senza estrarne copia - dai difensori delle parti. Nel caso in cui vi sia un rischio di "grave pregiudizio per le indagini", il giudice può autorizzare il pm a ritardare il deposito, ma non oltre la chiusura dell'inchiesta. I verbali e le registrazioni delle intercettazioni acquisite nel fascicolo di notizie di reato non sono coperti da segreto: il resto - le registrazioni non acquisite - sarà conservato nell'archivio del pm e sarà possibile chiederne la distruzione.

- OK A CAPTATORE PER ASCOLTI, IL 'TROJAN', MA CON REGOLE DEFINITE - Il testo discplina l'uso del captatore informatico: il 'virus-spia' nei dispositivi elettronici portatili (quali smartphone e tablet) è consentito ai fini di intercettazione tra presenti in ambito domiciliare solo se si procede per i delitti di criminalità organizzata o terrorismo. Altrimenti, l'uso del Trojan in 'casa' è limitato ai casi in cui vi è un'attività criminosa in atto.  

- UDIENZA STRALCIO SOLO COME SOLUZIONE ESTREMA - Quanto alla cosiddetta 'udienza-stralcio', sarà il giudice, in camera di consiglio senza l'intervento del pm e dei difensori, a decidere sull'acquisizione delle intercettazioni indicate dalle parti, e potrà ordinare anche lo stralcio delle registrazioni e dei verbali di cui è vietata l'utilizzazione. Quando sarà invece "necessario", la decisione del giudice verrà presa dopo un'udienza a cui pm e avvocati dovranno partecipare.  

- IN ATTI SOLO BRANI ESSENZIALI - Per tutelare la riservatezza, pm e giudici, nelle richieste e nelle ordinanze di misure cautelari, riporteranno "ove necessario" solo i "brani essenziali" delle intercettazioni: una regola, questa, a cui devono ispirarsi anche le "informative di polizia giudiziaria".  

- SEMPLIFICAZIONE INTERCETTAZIONI PER REATI CONTRO LA P.A. - Vengono semplificate le procedure per l'ascolto di conversazioni nel caso di gravi reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. Ci devono essere gravi indizi di reato e le intercettazioni devono essere necessarie per procedere nelle indagini.