Venerdì 19 Aprile 2024

Cassimatis, pm chiede archiviazione per Grillo e Di Battista

L'ex candidata sindaco M5S di Genova aveva sporto querela. Caso 'firme false' a Palermo, scure del leader M5S sui deputati Nuti, Mannino e Di Vita

Beppe Grillo e Alessandro Di Battista (Ansa)

Beppe Grillo e Alessandro Di Battista (Ansa)

Genova, 14 aprile 2017 - La procura di Genova ha chiesto l'archiviazione per Beppe Grillo e il deputato Alessandro Di Battista, indagati per diffamazione dopo la querela sporta dall'ex candidata sindaco M5s di Genova, Marika Cassimatis. La professoressa aveva denunciato il comico e il deputato per alcune frasi pubblicate sul blog il 17 marzo scorso, dopo l'annullamento delle comunarie che l'avevano scelta come candidata, e per una intervista rilasciata al Corriere.

In particolare Cassimatis contestava la frase "In qualità di garante del MoVimento 5 Stelle, al fine di tutelarne l'immagine e preservarne i valori e i principi, ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l'utilizzo del simbolo alla lista di Genova con candidata sindaco Marika Cassimatis" del blog di Grillo, secondo il quale "molti" esponenti della sua lista "hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l'immagine del MoVimento 5 Stelle".

L'ex candidata aveva anche ritenuto lesive alcune dichiarazioni di Di Battista secondo le quali "ci sono persone non in linea con la nostra lotta" e che, "piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo, si prende questa decisione". Grillo nei giorni scorsi aveva depositato una memoria nella quale sosteneva il suo diritto di critica, ritenendo quelle considerazioni non diffamanti. Sarà ora un gip a valutare se accogliere la richiesta del pm Walter Cotugno. Cassimatis può opporsi alla archiviazione. 

IL CASO PALERMO - Intanto Beppe Grillo è intervenuto sul caso Palermo, dopo che la procura del capoluogo siciliano ha chiesto il rinvio a giudizio per 14 indagati (tra cui 3 deputati nazionali, 2 regionali e un cancelliere del tribunale) nell'inchiesta sulle firme false dell'M5s alle liste per le Comunali 2012. Il garante del Movimento ha annunicato su Facebook di aver chiesto al collegio dei probiviri "di valutare nuove sanzioni oltre a quelle già applicate" nei confronti dei deputati indagati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita "in seguito alle loro dichiarazioni riportate dai giornali, in cui viene attaccato il candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle a Palermo e in cui vengono fatte considerazioni sulla magistratura che non coincidono con i nostri principi". Grillo ha chiesto che i tre siano per il momento sospesi dal gruppo alla Camera.

I deputati, dal canto loro, però non ci stanno. "Informo che io, Di Vita e Mannino, non abbiamo rilasciato dichiarazioni contro la magistratura, anzi tutt'altro, né contro il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Palermo. Se circolano dichiarazioni in tal senso attribuite a noi, sono da ritenersi non veritiere. Abbiamo espresso fiducia nella giustizia a cui ci affidiamo per dimostrare la nostra innocenza", ha replicato Nuti in un comunicato, mentre le sue colleghe hanno condiviso le sue parole sui rispettivi profili facebook. "Se qualcuno trova in giro delle dichiarazioni del genere per favore me le segnali così facciamo pronta smentita", ha scritto Di Vita. Per tutti e tre sulle pagine social sono arrivati sia attestati di solidarietà sia critiche.