Maroni contro Giulia Bongiorno: "Io Andreotti l'ho sempre combattuto"

Il tweet del presidente della Lombardia dopo la candidatura dell'avvocatessa che difese l'esponente DC nel processo per mafia L'INTERVISTA/ Bongiorno con la Lega. "Basta caos, riaprire le case chiuse"

Roberto Maroni a sinistra. A destra Giulia Bongiorno con Salvini (LaPresse/NewPress)

Roberto Maroni a sinistra. A destra Giulia Bongiorno con Salvini (LaPresse/NewPress)

Milano, 19 gennaio 2018 - Nuove frizioni all'interno della Lega Nord all'indomani dell''annuncio della candidatura di Giulia Bongiorno. Dopo aver dato a Salvini dello "stalinista" (uno "sfogo personale", poi seguito dalle scuse), Roberto Maroni prende di mira l'avvocatessa, nuova 'delfina' del leader del Carroccio. A far prudere le mani al presidente uscente della Lombardia è la dichiarazione rilasciata ieri dalla Bongiorno: "Cosa avrebbe detto Andreotti del mio passo? Questa Lega nazionale e concreta l'avrebbe approvata". Parole indigeste a Maroni che replica nostalgico (e polemico) su Twitter: "È davvero cambiato il mondo: io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti". 

Ma Salvini difende la sua candidata, che a 27 anni fu avvocato di Giulio Andreotti - allora imputato nel processo per mafia - e che non disdegna la definizione di 'turboandreottiana'.  "Sono orgoglioso della scelta di Giulia Bongiorno delle sue battaglie per la sicurezza, la legalità, la legittima difesa e la difesa dei diritti e della libertà delle donne, come per la legge sullo stalking che ha salvato tante vite - fa sapere Salvini -. Io guardo al futuro, e nel futuro c'è che la Lega governerà questo Paese".

In molti, anche fuori dal centrodestra, si stupiscono per la decisione dell'avvocatessa, ex deputata di Pdl, An e Fli, di passare alla Lega. Lei la spiega così: "Credo onestamente che a volte il personaggio televisivo di Salvini faccia tanta paura, o almeno a me aveva fatto paura, pensavo di non avere nulla a che fare con lui", ha detto a Radio 24. Ma del resto lo stesso Andreotti  "mi ha insegnato di aspettare fino all'ultima pagina prima di dire se una cosa è buona o cattiva".