Venerdì 19 Aprile 2024

Caso Firme false M5s, sono 13 gli indagati a Palermo

Anche la deputata Giulia Di Vita sotto inchiesta. Claudia Mannino e Riccardo Nuti non rispondono ai pm. Giorgio Ciaccio conferma tutto

La deputata M5s Giulia Di Vita (Ansa)

La deputata M5s Giulia Di Vita (Ansa)

Palermo, 28 novembre 2016 - Sale a 13 il numero degli indagati per la vicenda delle firme false M5s a Palermo. Sul registro sono finiti anche la deputata Giulia Di VitaPietro Salvino, marito di Claudia Mannino, e Riccardo Ricciardi, marito della deputata nazionale del Movimento cinque stelle Loredana Lupo. Tutto questo emerge nel giorno degli interrogatori dei grillini chiamati in causa dalla procura di Palermo.

Stamani Claudia Mannino si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Non solo, la deputata regionale si è anche rifiutata di rilasciare il saggio grafico richiesto dai magistrati. Ai giornalisti si è detta "serena", salvo poi chiedere ai carabinieri di impedire ai fotografi di riprenderla.  Anche il marito, attivista grillino, ha scelto di non rispondere ai pm palermitani. Interrogatorio lampo pure per il deputato nazionale Riccardo Nuti. Accompagnato dall'avvocato Antonina Pipitone, Nuti si è trattenuto nella stanza del pm Petralia per una quindicina di minuti. Anche lui non ha parlato e anche lui ha negato il consenso alla perizia grafica. 

Prevalgono i silenzi dunque: sabato scorso era stata sentita Samantha Busalacchi e anche lei si era avvalsa della facoltà di non rispondere. L'unica a parlare è stata Alice Pantaleone che ha respinto le accuse. 

Ammissioni invece da parte del deputato regionale Giorgio Ciaccio, già autosospesosi dal Movimento insieme a Claudia La Rocca, la prima a collaborare, squarciando il muro di omertà. Ciaccio ha raccontato tutti i particolari della vicenda firme false alla lista grillina delle elezioni comunali del 2012, confermando quanto già detto dalla collega dell'Ars. 

GLI ALTRI INDAGATI - Tra mercoledì e giovedì avvisi di garanzia erano stati già notificati ai primi dieci indagati: a Nuti e Mannino, parlamentari nazionali, a Busalacchi, ex assistente parlamentare del M5s all'Assemblea regionale siciliana, allontanata dal gruppo, ad Alice Pantaleone, a la Rocca e Ciaccio, a ex candidati al Consiglio comunale come Stefano Paradiso e Giuseppe Ippolito, all'avvocato Francesco Menallo, considerato il consigliere giuridico dei Cinque stelle, e il cancelliere del Tribunale Giovanni Scarpello, che avrebbe dovuto accertare la regolarità delle firme. Adesso i nuovi nomi nel registro degli indagati.