Venerdì 19 Aprile 2024

M5s, bufera firme false in Sicilia. "Grillini sapevano"

Si allarga l'inchiesta di Palermo. Rischio espulsioni nel Movimento

Luigi Di Maio (Ansa)

Luigi Di Maio (Ansa)

«LE IENE» hanno svelato che in un solo giorno dell’aprile 2012 i 5 stelle palermitani avrebbero raccolto 1200 firme, ma quelle stesse risultano essere state autenticate a marzo. Non solo. A documentare ciò che accadde in quei giorni a Palermo c’è anche uno scambio di mail tra parlamentari e deputati regionali, quando si resero conto che la lista sarebbe stata invalidata poiché c’era un errore relativo al luogo di nascita di uno dei candidati. E corsero ai ripari: il sospetto, tutto da dimostrare, è che siano state falsificate le firme. Così Samantha Busalacca, data in pole come candidata sindaco alle prossime elezioni, mandò una mail a 35 grillini (tra cui gli attuali deputati Riccardo Nuti, Giulia Di Vita, Azzurra Cancellieri, Claudia Mannino) chiedendo di raccogliere «più firme possibile, altrimenti non ci possiamo candidare; le firme valide sono sono 850, le altre sono incomplete». Non viene detta la verità, ossia che l’errore relativo al luogo di nascita di uno dei candidati annulla la totalità delle firme. L’appuntamento per la consegna era la sera stessa. Ma la mattina dopo, la grillina Carla La Rocca scrive: «Alcuni di noi sono stati in sede fino oltre le 4 del mattino, ma forse ce l’abbiamo fatta. Firme totali raccolte 1995».

COSA è successo, dunque, quella notte? A chiarire ci penserà la Procura che ha delegato alla Digos l’acquisizione sia dell’elenco con le firme per la lista, sia di quello con le sottoscrizioni a sostegno della candidatura a sindaco di Riccardo Nuti, deputato M5s. Le «comunarie», intanto, sono congelate e in questo clima, nonostante le rassicurazioni di Grillo, è difficile far partire la macchina, tanto che il leader – si dice – vorrebbe scaricare i grillini palermitani coinvolti a ogni livello: o si sospendono da soli o lo farà lui.