Giovedì 18 Aprile 2024

Fake news, lo scontro è sul web. "Ma non ci sarà nessuna legge"

Il Nazareno replica ai grillini: "Ma quale complotto, siete messi male"

Matteo Renzi e Luigi Di Maio: duello sulle fake news (Lapresse)

Matteo Renzi e Luigi Di Maio: duello sulle fake news (Lapresse)

Roma, 27 novembre 2017 - In arrivo una legge contro le fake news? Notizia falsa: la legge non è in arrivo. Prima di tutto perché non ci sono i tempi. Non bisogna essere esperti di lavori parlamentari per capire che un testo di quel genere, destinato ben che vada a restare mesi in commissione, non può essere approvato in questa legislatura come sanno De Maria o Gambaro autori di progetti finiti nel dimenticatoio. Ma lo stesso Renzi ammette che si tratterebbe di una roba liberticida, tanto che i suoi fedelissimi la derubricano a uno spunto, una suggestione partita dal capo dei senatori Pd, Zanda, seguendo il modello tedesco, che potrebbe «semmai» essere sviluppato dopo le elezioni. Ma in concreto, cosa ha spinto l’ex premier a usare proprio questa suggestione in un appuntamento importante come la Leopolda? 

Il blog di Grillo contro il Nyt: "Giochino apparecchiato per Renzi"

Fake news, Carrai: "Disinformazione da Guerra fredda"

image

Che il problema esista, o che almeno possa esistere in futuro è innegabile: in una dimensione dell’informazione sempre più egemonizzata dal fai da te, per cui la notizia (o presunta tale) passa per canali non istituzionali, il rischio che entrino nel circuito robe inventate c’è. Però siamo lontani da livelli allarmanti, ancorché nel Pd non manchino ipotesi o meglio fantasie di complotto per cui qualche renziano ci vede lo zampino di Putin che finanzierebbe Lega e M5S per sfasciare l’Unione Europa, sulla falsariga di quanto avrebbe tentato di fare in Catalogna.

Non a caso, l’eurodeputato democratico, Danti, ha presentato un’interrogazione all’esecutivo comunitario chiedendo quali misure intendesse prendere «per scongiurare l’influenza di Paesi terzi sulle prossime scadenze elettorali che riguarderanno paesi Ue, come l’Italia e la Spagna». Renzi sulle barricate contro l’orso russo? Forse domani. Per ora però la massima urgenza è la campagna elettorale: di qui l’affondo del segretario Pd contro M5S e Lega, gli avversari più temibili sul web, accreditando un collegamento in termini di codici identificativi tra il sito Noiconsalvini.it e un altro riconducibili ai cinquestelle, rilanciato sul New York Times e ripreso da Buzzfeed.

«Bufale per screditarci – urlano questi ultimi sul blog di Grillo – il gioco parta da Renzi. Non a caso, tutto si basa su ricerche compiute da Andrea Stroppa, esperto informatico arruolato nella società di Carrai (amico del Matteo toscano, ndr)». Il quale, però, smentisce d’aver un ruolo nella vicenda, mentre Renzi rilancia: «Stanno messi male se gridano al complotto: dimostrino invece la propria trasparenza. Nessuna censura: è una battaglia per i nostri figli che passano molto tempo sulla rete. Faremo un report ogni 15 giorni su certe schifezze».

Di Battista insiste, definendo lui e Berlusconi «cazzari speculari», mentre il leader leghista replica: «Non ho mai incassato una lira dalla pubblicità. Provo a usare Facebook e social per avere un minimo di voce, per contrastare il Tg1, il Tg5 e le bufale di regime». Netto il senatore democratico Marcucci: «Segnaleremo tutto. Così la campagna prossima elettorale non potrà essere giocata con queste fonti di inquinamento». 

image