Elezioni 2018, Grasso: "Aboliamo precariato e tasse universitarie"

Il leader di Leu: "Noi unica alternativa alle favole degli altri". Sul lavoro: "Nuovo contratto a tutele crescenti che reintroduca le garanzie tolte dal Jobs Act". Ecco i criteri di candidabilità

Laura Boldrini e Pietro Grasso all'assemblea di Liberi e Uguali (Ansa)

Laura Boldrini e Pietro Grasso all'assemblea di Liberi e Uguali (Ansa)

Roma, 7 gennaio 2018 - Domenica pre-elettorale per 'Liberi e Uguali', che apre nella Capitale l'assemblea programmatica nazionale. "Per i molti non per i pochi", è la frase che campeggia, in bianco su sfondo rosso, sul palco dell'hotel Ergife: uno slogan che è una citazione del 'For the many, not the few', scelto da Jeremy Corbyn, il leader laburista inglese. Sul tavolo della presidenza siedono Pietro Grasso, le capogruppo del Senato di Mdp e Si, Maria Cecilia Guerra e Loredana De Petris, e i segretari di Mdp, Si e Possibile, Roberto Speranza, Nicola Fratoianni e Pippo Civati. In platea siedono tutti i big della lista unitaria della sinistra, da Pier Luigi Bersani a Laura Boldrini, da Vasco Errani ed Enrico Rossi. È assente Massimo D'Alema, che è in questi giorni in Iran.

L'idea nuova di Grasso? "Aboliamo tutte le tasse universitarie", dice, specificando che la misura "costa 1,6 miliardi". E sul lavoro: "La nostra battaglia sarà far tornare prevalenti i contratti a tempo indeterminato. Serve un nuovo contratto a tutele crescenti, che reintroduca le garanzie tolte dal Jobs Act. Gli altri aboliscono le tasse, noi aboliamo il precariato".

Imu e patrimoniale, torna la sinistra delle tasse"- E. G. POLIDORI

LE ASSEMBLEE APERTE - "Dobbiamo portare in Parlamento le donne e gli uomini migliori - esordisce Rossella Muroni - Per questo vogliamo darci dei criteri e continuare quel percorso democratico che ha già preso vita sui territori". Eccoli qui: "Ai fini della più ampia partecipazione e del rinnovamento della politica, Liberi e Uguali nei giorni 8 e 9 gennaio organizza assemblee aperte ai cittadini per la selezione delle candidature al Parlamento nazionale per le elezioni politiche del 2018", annuncia. "Le assemblee saranno presiedute da un rappresentante per ciascun movimento fondatore e da un rappresentante del coordinamento organizzativo nazionale. Le liste saranno approvate dalla presidenza dell'assemblea entro il 22 gennaio, tenendo conto delle rose di candidature emerse dalle assemblee regionali".

I CANDIDABILI - E ancora:  "Non possono essere candidati ad ogni tipo di elezione coloro nei cui confronti, al momento della selezione delle candidature e fino all'accettazione della stessa, sia stato emesso - per reati di mafia, terrorismo, criminalità organizzata, contro la libertà personale e individuale - decreto che dispone il giudizio; misura cautelare personale confermata in sede di impugnazione; misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, previste dal Codice antimafia; sentenza di condanna, ancorché non definitiva, o di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 C.P.P.".

Inoltre c'è il limite dei due mandati già ricoperti a livello locale e parlamentare, tra i criteri di incandidabilità. Salvo, però, prevedere in entrambi i casi "un numero limitato e motivato di deroghe". Deroghe che, con ogni probabilità, saranno utilizzate per consentire le candidature di alcuni leader e parlamentari di lungo corso come l'ex segretario Ds Pierluigi Bersani e l'ex-premier Massimo D'Alema

GRASSO - "Useremo ogni minuto e ogni energia per parlare ai cittadini delle nostre proposte per cambiare l'Italia - scalda la platea il leader Grasso - Faremo proposte serie e concrete, a differenza delle irrealizzabili favole che raccontano gli altri partiti". Poi cita i competitor: "Renzi ha detto che vuole abolire il canone Rai dopo averlo messo in bolletta pochi mesi fa. Berlusconi ne ha dette tante, scegliete voi la più clamorosa. Salvini per qualche voto in più se la prende con lo Ius Soli, e il MoVimento 5 Stelle cambia sempre idea. Noi siamo l'unica alternativa credibile".  E in un altro passaggio: "La crisi economica ha tolto opportunità ai nostri figli e ai nostri nipoti. C'è un'Italia rassegnata, delusa, con lo sguardo basso. I populismi indeboliscono la nostra comunità, noi abbiamo il coraggio di reagire". E aggiunge: "Siamo gli eredi degli uomini e delle donne che 70 anni fa ci liberarono dal Fascismo, dandoci la libertà, e siamo orgogliosi di credere nella democrazia parlamentare. Siamo pronti a lottare per realizzare ogni giorno i principi della Costituzione. Proponiamo un patto per la Costituzione".  "Abbiamo voluto inserire un codice etico che non consideri solo l'aspetto giudiziario. Noi vogliamo portare in Parlamento donne e uomini rispettati e rispettabili", precisa poi. 

"Alleanza con Zingaretti? Sarà oggetto di valutazione. Si tratterà di prendere contatti con la base, e poi con Zingaretti", dice Pietro Grasso arrivando all'assemblea nazionale di LeU. "Il pluralismo non può che essere qualcosa che arricchisce", ha aggiunto rispondendo a chi gli chiedeva di posizioni diverse all'interno della nuova lista. 

BOLDRINI  - Nel suo intervento la presidente della Camera Laura Boldrini parla innanzitutto di sinistra: "Al Paese non manca un'area progressista, ma chi la rappresenta e chi l'ha rappresentata. Vogliamo riempire il vuoto. Vogliamo restituire speranza e fiducia a tutte le persone deluse da una sinistra che ha smesso di essere sinistra, si è persa per strada". Poi accusa: "C'è grande responsabilità di chi ha deluso le persone, ha tradito le loro aspettative e le ha spinte nelle braccia del populismo". Poi accenna al 'grande tradimento' per la mancata approvazione dello ius soli sottolineando: "Ha avuto la meglio una sconcertante subalternità culturale e politica per cui bisognava far prevalere quello che la destra diceva. Si perde voti? Allora non si fa. Ma inseguire la destra vuol dire rafforzarla e renderla vincente". Sulle diseguaglianze di genere: "La maggior parte delle donne in Italia oggi non ha accesso al lavoro. E' il medioevo ed è inaccettabile: siamo il 51% della popolazione, non siamo una minoranza esigua, ci siamo ed esigiamo rispetto. Vogliamo contare e avere peso". 

BERSANI -  "La priorità si chiama lavoro: servono investimenti per dare lavoro e ridurre la giungla dei contratti precari. Senza queste cose non facciamo nulla con nessuno. Se ci sono queste due cose, più fisco e welfare, noi parliamo. Con Renzi? Con tutti, tranne con la destra ma per una questione di igiene mentale - ha detto l'ex segretario Pd - Se non ricostruiamo il fatto che non ci possono essere ponti levatoi verso qualsiasi posizione, dal centrosinistra in poi discutiamo a queste condizioni altrimenti vadano dove li porta il cuore".  Secondo Bersani "un pezzo di establishment non capisce il disagio del popolo, se non lo capiscono finiscono contro un muro. C'è troppa diseguaglianza e precarietà, ci sono giovani umiliati. Molti fanno spallucce, allora parliamo di canone Rai…".