Il piano Berlusconi sulla flat tax, sconti a pioggia con l'Irpef al 23%

Ecco la riforma di Forza Italia. Liti tributarie, colpo di spugna

Silvio Berlusconi(Lapresse)

Silvio Berlusconi(Lapresse)

Roma, 21 gennaio 2018 - Questa volta, promettono gli uomini vicini a Berlusconi, si fa sul serio. La flat tax non è solo una promessa da manifesti elettorali. La “tassa piatta”, ovvero un’aliquota fiscale unica per tutti i contribuenti, è al primo posto del programma economico del centrodestra. Scartata l’ipotesi di un progetto a tappe, l’operazione partirebbe già nel 2018 e i primi effetti si avrebbero con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Il tutto accompagnato da un grande reset fiscale, in pratica la cancellazione di tutte le pendenze fiscali degli italiani. Punto e a capo. Eccolo il piano per la flat tax contenuto nell’ultima versione (ancora riservata) del programma di governo di Forza Italia.

Quanto si pagherà. Si partirà subito con un’aliquota unica del 23%. Ma, se le condizioni lo consentiranno, si potrebbe scendere ancora fino ad una percentuale compresa fra il 15% e il 20%. Allo stesso tempo sarà ampliata la no-tax area. Oggi è a 8mila euro, a regime potrebbe lievitare fino a 12mila euro. Saranno salve le detrazioni principali, come quelle per i figli o sui mutui per la prima casa.

Gli effetti sul bilancio. L’operazione dovrebbe costare, a regime, 50 miliardi all’anno. Ma non produrrà alcun buco nel bilancio pubblico. Infatti, lo stesso provvedimento che introdurrà la flat tax razionalizzerà, semplificherà e ridurrà, contestualmente anche una parte delle cosiddette tax expenditures, vale a dire le agevolazioni fiscali (deduzioni e detrazioni) attualmente in vigore: 296 voci che costano all’Erario 175,1 miliardi (di minor gettito) e che impattano, si legge nel documento di Forza Italia, «in maniera disomogenea, settoriale, parcellizzata, senza produrre risultati apprezzabili». Le tax expenditures relative alla sola Irpef valgono 36-40 miliardi e sono circa 150; le altre sono legate ad altre imposte fra cui l’Ires. Altra fonte di copertura sarà una revisione dei trasferimenti dello Stato alle imprese. Oggi si attestano attorno ai 30 miliardi: gran parte delle risorse sarà destinata al taglio dell’Irap.

Evasione fiscale. Il sistema con una sola aliquota consentirebbe di ridurre l’evasione fiscale. In Italia il gettito annualmente e illecitamente sottratto all’Erario ammonta a 107,7 miliardi. Per il partito di Berlusconi, la flat tax e l’introduzione di un sistema fiscale più semplice ed efficiente porterebbe ad un’emersione del sommerso di almeno il 20%, liberando risorse per 20 miliardi di euro.

La grande riforma del Fisco sarà accompagnata dalla cancellazione e risoluzione di tutte le pendenze fiscali: ricondurre cittadini e imprese nel nuovo sistema fiscale consentirebbe un gettito aggiuntivo intorno a 10 miliardi all’anno (per almeno 3-4 anni). A questo si aggiungerebbe la cartolarizzazione dei beni confiscati in via definitiva alla mafia (uno stock pari a 25 miliardi di euro), con nuove risorse (5 miliardi all’anno nei 5 anni della legislatura) da destinare totalmente al piano di lotta alla povertà.

Spese. Il progetto prevede la definizione di un piano industriale della pubblica amministrazione funzionale alla definizione degli effettivi fabbisogni in termini di risorse umane, strumentali e finanziari. Può rendere disponibili altri 10-15 miliardi all’anno.

Costituzionalità. La flat tax non intaccherà la Costituzione in quanto sarà compensata da opportune deduzioni personali ai contribuenti, soprattutto per i redditi medio-bassi, tale da rendere il sistema progressivo, secondo il dettato della nostra Carta.

Vantaggi. Con l’aliquota unica qualsiasi contribuente è messo nella condizione di sapere esattamente quante tasse deve pagare, senza la necessità di rivolgersi a commercialisti, Caf, ecc. L’eliminazione degli scaglioni cancella il fenomeno per cui i contribuenti evitano di lavorare di più per non vedersi mangiato tutto il maggior reddito dalle maggiori tasse dovute. «Le prove empiriche e le esperienze internazionali – conclude il documento – mostrano come efficienza e semplificazione fiscale comportino un aumento di gettito».

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