Berlusconi, Meloni e Salvini firmano il programma del centrodestra

Il leader azzurro non rinuncia alla speranza di tornare a Palazzo Chigi, Strasburgo permettendo: "Voglio salvare l'Italia. Se vinciamo, Matteo ministro dell'Interno". E racconta l'aneddoto della gara di pipì

Berlusconi, Meloni e Salvini firmano il programma del centrodestra (Ansa)

Berlusconi, Meloni e Salvini firmano il programma del centrodestra (Ansa)

Roma, 18 gennaio 2018 - A conclusione di un'altra giornata di annunci in vista delle elezioni del 4 marzo, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno firmato a palazzo Grazioli il programma elettorale del centrodestra.

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Il leader azzurro non rinuncia alla speranza: "Io a Palazzo Chigi? Se arrivasse da Strasburgo una sentenza di Cassazione della decisione del Senato, credo che non potrei tirarmi indietro", dice a 'L'aria che tira' su La7. E specifica il suo programma: "Questo è l'ultimo traguardo che mi do: voglio salvare l'Italia e riorganizzare questo Paese".

Poi assicura: "Se io non sarò nel Governo, ci sarà un autorevolissimo premier che saprà dirimere i contrasti che sorgeranno". Ma poi non vuole svelare il nome dell'asso nella manica che - "assolutamente sì" - ha nel cassetto.

Partendo da lì, il leader azzurro è un fiume in piena: offre all'alleato scalpitante Matteo Salvini una poltrona da ministro dell'Interno ("Centravanti si sfondamento com'è..."), va all'attacco sul fronte tasse: ("Io non ho mai giustificato l'evasione fiscale. Pago il 73% di tasse e non evado nemmeno un euro. Se paghi fino a un terzo paghi volentieri, se paghi fino al 50% lo fai malvolentieri, oltre il 60% ti sembra un'estorsione di Stato"), riscrive la sua lunga storia politica: "Nel 2008 sono stato tradito da alleati sleali", e poi "nel 2011 non me ne sono andato per i conti pubblici ma per un colpo di Stato ordito dall'allora presidenza della Repubblica e alcuni leader europei".

L'81enne Silvio Berlusconi si sente "un giovane in campo. Mi sono sempre stancato della politica, non mi è mai piaciuta e non mi piace assolutamente neppure adesso - assicura - Ma ho sempre sentito forte il dovere di essere in campo perché il nostro Paese, nel '94, non finisse nelle mani della sinistra comunista e adesso perché non finisca nelle mani di una setta pericolosa che si chiama M5S, che distruggerebbe il paese e il ceto medio con ogni tipo di tassa". 

Ma centrodestra non è solo Forza Italia. Si fida di Meloni e Salvini?, gli chiede Mirta Merlino. "Oggi la situazione è molto maturata. La Meloni ha fatto il ministro della Gioventù. Salvini ha questo modo aggressivo di porsi quando va in tv, ma al tavolo è molto concreto e ragionevole. Abbiamo un programma comune che firmeremo oggi e nei prossimi giorni".

E l'uscita dall'euro? "Non si può uscire dall'euro, anche Salvini lo sa. Penso usi diplomaticamente questo strumento per far paura all'Europa. Se ci fosse un'altra uscita dopo Brexit, l'Europa sarebbe finita". Con il leader leghista ammette una sola discrepanza vera: la legge Fornero. "E' l'unico punto del programma sui cui abbiamo da discutere. Salvini è per l'azzeramento della legge, noi per l'azzeramento delle parti negative e degli effetti negativi della legge, che su alcune cose c'ha visto giusto".

Infine l'appello: "Mi rivolgo ai cittadini indignati da questa politica che hanno deciso di non andare a votare: questa volta è loro preciso dovere votare altrimenti vincono i 5 stelle che li caricheranno di tasse sulla casa e sul patrimonio. Perciò non andare a votare per loro sarebbe un suicidio".

Più tardi, nella registrazione di "Quinta colonna" su Rete4, Berlusconi parla anche di Matteo Renzi: "è stata una promessa in cui molti hanno sperato, tra cui il sottoscritto, ma è stata una promessa mancata". Poi il Cav, alzandosi addirittura in piedi, ha raccontato un aneddoto dei suoi: "Con Fedele Confalonieri ho fatto una gara di pipì - confessa - ha vinto lui".