Elezioni 2018, Bersani: "LeU lavora a intesa col Pd per Lombardia e Lazio"

Liberi e Uguali tenta la strada dell'accordo per le regionali. Ma a sinistra il candidato dem Giorgio Gori è indigesto. Fratoianni: "Il giudizio è di merito, politico" Elezioni 2018, i mercati votano Berlusconi-Renzi. E la Fornero loda Silvio Elezioni 2018, Maroni contro Salvini: "Con me uno stalinista". Tensioni nel centrodestra

Pier Luigi Bersani (ImagoEconomica)

Pier Luigi Bersani (ImagoEconomica)

Roma, 11 gennaio 2017 - Liberi e Uguali fa un passo verso il Pd e prova a tessere un'allenza per le elezioni regionali in Lombardia e Lazio, programmate nell'election day unico del 4 marzo 2018 (stesso giorno delle Politiche). "Stiamo lavorando, faremo di tutto - assicura Pier Luigi Bersani -. L'importante è che non sia un'ammucchiata contro la destra o un accordo tra gruppi dirigenti. Serve una proposta alternativa di sinistra". L'ipotesi di una 'joint venture' nel Lazio per sostenere il candidato dem Luca Zingaretti è più semplice rispetto a un'eventuale intesa su convergenza su Giorgio Gori, in corsa per il Pirellone, ha fatto capire l'ex premier. "Vediamo - aggiunge Bersani - serve una proposta chiara altrimenti le persone non le porti a votare". 

Le dichiarazioni di Laura Boldrini, ieri a Otto e Mezzo su La7, avevano già aperto la strada. "C'è un confronto in atto molto intenso tra i tre partiti di Liberi e Uguali con Grasso. - aveva spiegato -. Sta gestendo lui questa partita del Lazio e della Lombardia. Da qui a poco si troverà una soluzione". 

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Oggi Enrico Rossi rilancia dopo un appello all'unità del centrosinistra dei padri nobili del Pd, Romano ProdiWalter Veltroni. "In Lombardia è opportuno aprire un confronto sul programma, perché rispetto a Maroni non basta #faremeglio, come dice lo slogan Gori, ma si deve cambiare idee e politiche", puntualizza il presidente della Regione Toscana nel suo profilo Facebook. Nel Lazio, invece, "non sostenere Zingaretti, un uomo di sinistra, è un errore perché dobbiamo impedire che la Regione passi a Gasparri". 

Il coro non è unanime in LeU: più indigesta, come lasciano intendere Rossi e Bersani, la figura di Giorgio Gori. "Siamo un progetto politico plurale, è normale che ci siano posizioni diverse", rassicura Grasso. Che promette: "Abbiamo concordato di ascoltare le indicazioni del territorio, domani ci saranno le assemblee sia in Lombardia che nel Lazio, poi prenderemo una decisione". 

Ma Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, chiude a un'intesa su Gori: "Gli appelli non bastano, il giudizio è di merito, politico". Diverso, il discorso per il candidato nel Lazio Nicola Zingaretti dove "ci si confronta", spiega Fratoianni.