Giovedì 18 Aprile 2024

Di Maio: "Censimento dei raccomandati in pubblica amministrazione e Rai"

Il vicepremier: "Bisogna ristabilire la meritocrazia". Su Salvini: "Stili diversi, ma siamo compattissimi". E difende la sindaca Raggi sul caso Lanzalone

Luigi Di Maio a 'Porta a porta' (Lapresse)

Luigi Di Maio a 'Porta a porta' (Lapresse)

Roma, 19 giugno 2018 - Censimento sì, ma non dei rom come vuole il suo collega di governo Matteo Salvini. Per Luigi Di Maio infatti va fatto "un censimento dei raccomandati che ci sono nella publica amministrazione e anche in questa azienda, la Rai". Il ministro dello Sviluppo economico lo dice a 'Porta a porta, spiegando che non si tratta di "nessuna azione intimidatoria, però credo che su questo se c'è un governo del cambiamento dobbiamo ristabilire un po' di merito". 

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Parole che suscitano però lo scontro con le opposizioni. "Schedare i dipendenti Rai? Mai si erano sentiti toni del genere, così intimidatori, anche contro i dipendenti della pubblica amministrazione", dice il deputato Michele Anzaldi del Pd. "Di Maio è ossessionato - prosegue - dal controllo di viale Mazzini e dalla lottizzazione delle poltrone: le sue dichiarazioni umiliano tutti i dipendenti del servizio pubblico e sono l'ennesima gravissima intimidazione, dopo le minacce di epurare i direttori". Critico anche Maurizio Lupi. "#DiMaio vuole censire i #raccomandati. Può iniziare da Lanzalone. L'avvocato amico dei 5 Stelle 'premiato' con l'Acea", scrive il coordinatore nazionale di Noi con l'Italia su Twitter. 

E proprio sul caso dello stadio di Roma Di Maio ricorda che Luca Lanzalone "a Livorno con la sua professionalità di avvocato ci ha permesso di risolvere il problema dei rifiuti" e per questo "la sindaca Raggi decise di individuarlo come presidente. E il valore delle azioni di Acea hanno segnato il record di valore subito dopo la sua nomina". Ilvicepremier però sottoliena anche come "Parnasi ha dato soldi a tutti tranne che ai 5 Stelle, siamo gli unici che in questa vicenda non abbiamo preso una lira".

Quanto alla linea politica sui migranti (nella notte al porto di Pozzallo è arrivata la nave Diciotti con 500 persone a bordo) varata da Matteo Salvini, Luigi Di Maio spiega: "Siamo compattissimi, ora la musica è cambiata. E' bastato dire qualche no. Con qualche sano no in Europa otterremo tanti sì. L'Italia non si accoda più, è finita quell'epoca. Ora inizia un'altra era, secondo gli interessi dell'Italia". Quindi aggiunge: "Quello di Salvini è un complesso che non ho: abbiamo stili completamente diversi ma il presidente Conte sa fare la sintesi".