Giovedì 25 Aprile 2024

D'Alema contro la Boschi: "Se pressioni sono state, deve dimettersi"

Attacchi al 'Rosatellum', frecciate sulla possibile intesa post-voto tra Renzi e Berlusconi

Massimo D'Alema (ImagoE)

Massimo D'Alema (ImagoE)

Milano, 20 maggio 2017 - Massimo D'Alema all'attacco del Pd. Sono vere e proprie bordate quelle che l'ex leader dem lancia ai suoi vecchi compagni di partito, a margine dell'assemblea di Mdp a Milano. Nel mirino finisce innanzitutto Maria Elena Boschi. I giornalisti gli chiedono se debba dimettersi dopo il caso Etruria, la sua risposta è tranchante. "Se venisse confermato che in quanto esponente del governo ha fatto pressioni o ha incoraggiato Unicredit a farsi carico della Banca dell'Etruria, dato l'evidente conflitto di interessi, direi di sì, mi pare abbastanza clamoroso, no?". Ma non finisce qui.

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LEGGE ELETTORALE - Tema di grande attualità è la legge elettorale. D'Alema non risparmia critiche al 'Rosatellum', la proposta avanzata dal Pd: "Permette il massimo dell'arbitrarietà e del trasformismo", dice. L'ex premier sostiene di pensarla "come Bersani: è una proposta molto confusa e anche rischiosa". Sotto tiro, in particolare, l'elasticità delle coalizioni. "Una cosa molto diversa dalla legge Mattarella - osserva - che aveva consentito la nascita dell'Ulivo". 

LARGHE INTESE - Non può mancare, tra le stilettate del 'Lìder Maximo', una battuta sulla possibile alleanza post-voto tra Renzi e Berlusconi. "Larghe intese dopo il voto? Non lo so, non sappiamo neanche quale sarà la legge elettorale. Ma a me sembra che una certa intesa fra Renzi e Berlusconi ci sia sempre stata - suggerisce -. E sostanzialmente questa intesa è ancora operativa, a volte in modo sotterraneo a volte in modo aperto". Secondo l'ex premier, l'"intesa" fra i leader di Pd e FI "sostanzialmente ha caratterizzato tutta la politica renziana fin da quando Renzi andò a trovare Berlusconi ad Arcore".