Governo, le nuove consultazioni. Fico: esito positivo, avviato dialogo M5s-Pd

Martina: "Fatti passi avanti ma deciderà la direzione il 3 maggio". Salvini: "Io ci sono", ma "non tradisco" l'alleanza col centrodestra

Roberto Fico al termine del colloquio con Mattarella (ImagoE)

Roberto Fico al termine del colloquio con Mattarella (ImagoE)

Roma, 26 aprile 2018 - "Il mandato esplorativo che mi ha affidato il presidente della Repubblica ha avuto esito positivo e si conclude oggi". Ad annunciarlo ai giornalisti il presidente della Camera, Roberto Fico, al termine del colloquio con Sergio Mattarella dopo il secondo giro di consultazioni con le delegazioni M5S e Pd. "Il dialogo tra Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle è avviato - ha aggiunto - . Io penso sia importante ragionevole e responsabile restare sui temi e sui programmi che è quello che chiedono i cittadini. Aspettiamo anche la direzione del Pd ma il concetto fondamentale è che il dialogo è stato avviato".

Proprio da quest'ultima (cioè la direzione dem) dipende infatti la possibilità della formazione di un nuovo governo. Il D-day sarà il 3 maggio, anche se molti esponenti democratici continuano a dichiararsi contrari come il presidente del partito Matteo Orfini.

IL PD - E alla direzione ha rinviato anche il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, per il quale sono comunque stati fatti "passi in avanti". "Riconosciamo e registriamo passi in avanti importanti. In particolare in merito alla richiesta di chiudere definitivamente una fase, quella con centrodestra e Lega. Sono arrivate parole molto importanti. Allo stesso tempo non nascondiamo le distanze e le differenze tra noi. Siamo forze molto diverse", ha proseguito Martina al termine del nuovo incontro con il presidente della Camera a cui hanno partecipato anche i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio e il presidente del partito Matteo Orfini

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"Ci interessa dare una mano a questo Paese in una fase delicata della storia istituzionale e politica - ha aggiunto -. Se siamo arrivati fino a qui è perché altri hanno fallito, per 50 giorni assistito a diversi tentativi che non hanno prodotto un esito utile. Questo lavoro lo facciamo con spirito di servizio e nel solco degli indirizzi dati dal presidente Mattarella". Martina, infine, ha precisato che "abbiamo deciso di convocare la direzione il 3 maggio prossimo e decideremo se e come accedere al confronto con lo spirito di chi sa di dover fare una scelta collettiva".

M5S - Il M5s, sal canto suo, ha spiegato di star "lavorando a un buon contratto al rialzo". "Io capisco chi dice 'mai con il Pd'. Ma qua non si sta parlando di un'alleanza, non si tratta di negare le profonde differenze o le divergenze, nel passato o nel presente - ha detto Luigi Di Maio dopo il colloquio della sua delegazione con Fico - ma semplicemente cominciando a ragionare in un'ottica che non è semplicemente degli schieramenti, ma pensare che abbiamo questa opportunità: se si riescono a fare cose bene, sennò si torna al voto". 

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"Potevamo fare anche noi come la Lega gli interessi di parte, e continuare a dire che le cose andavano male ma io non vedo l'ora di mettermi al lavoro", ha sottolineato ancora il leader politico del Movimento che non ha risparmiato una stoccata al leader di Forza Italia. "Bisogna mettere mano a questo continuo conflitto di interesse che c'è in Italia. Penso ad esempio al fatto che Berlusconi usando le sue tv continua a mandare velate minacce a Salvini - ha detto - Mettiamo mano a questo conflitto che c'è nell'informazione italiana". 

"Il M5s al governo sarebbe una novità assoluta: se si formerà un governo sarà una novità non in continuità con passato. Noi qui cerchiamo di mettere al centro i problemi delle persone senza pensare al tornaconto del Movimento", ha detto ancora Di Maio. "Non so come andrà, ce la metteremo tutta: spero si possa scrivere un contratto all'altezza delle aspettative degli italiani e poi i nostri iscritti valuteranno - ha concluso - Io ho detto al presidente Fico che siamo disponibili a sederci al tavolo col Pd per iniziare a contrattare il contratto e mettere al centro i temi".

SALVINI: IO CI SONO - Chi non crede a un'intesa tra Movimento e Pd è Matteo Salvini. Quando Renzi e Di Maio "avranno finito il loro amoreggiamento, se gli andasse male, cosa che penso, io ci sono", ha detto il leader della Lega. "Ancora per qualche giorno andrà avanti la telenovela, speriamo che non duri troppo. Secondo me sarebbe un governo irrispettoso per gli elettori di questi due partiti e per gli italiani in generale". D'altra parte Salvini non molla sull'alleanza con Berlusconi. "Da leader del centrodestra mi faccio garante del fatto che qualcuno nella coalizione la smetta di sobillare. Gli italiani hanno votato un programma e una squadra e io non tradisco".

BERLUSCONI - Intanto da Udine, dove è impegnato in vista delle elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia, Silvio Berlusconi esclude che l'alleato Salvini "possa fare un Governo con i Cinquestelle perché noi non lo accetteremmo mai, perché hanno detto in maniera continuativa e forte che non vogliono sedersi al tavolo con noi, quindi non c'è nessuna possibilità di accordo con qualcuno che non riconosce la rappresentatività di un partito di 4 milioni e mezzo di persone". "Escludo anche - ha aggiunto - che Salvini lo faccia da solo. Non gli converrebbe, si troverebbe in balia di una maggioranza, sarebbe un partecipante junior della coalizione e non farebbe un torto agli elettori di spaccare il centrodestra". Poi ha aggiunto: "Non ho mai insultato i Cinquestelle, ho fatto solo una battuta che nessuno di loro aveva fatto una dichiarazione dei redditi, ma credo sia risibile rispetto a quanto hanno detto loro, che Berlusconi è il male assoluto".

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