Sabato 20 Aprile 2024

Campidoglio, stretta sui regali e anonimato per chi denuncia illeciti

Aggiornato il codice etico del 2013. Tutela per le 'gole profonde' che rivelano irregolarità. Regolamentati anche i rapporti con la stampa

La sindaca di Roma Virginia Raggi (Ansa)

La sindaca di Roma Virginia Raggi (Ansa)

Roma, 12 gennaio 2017 - Stretta sui regali 'ammissibili' per i dipendenti del Campidoglio e anonimato per chi denuncia illeciti e irregolarità. La giunta Raggi ha approvato il codice di comportamento dei dipendenti di Roma Capitale, aggiornato secondo le indicazioni dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. 

Secondo il nuovo codice i dirigenti hanno anche la responsabilità di vigilare sul rispetto delle misure per la prevenzione e il contrasto della corruzione. Le disposizioni prevedono il dovere di segnalare ai superiori (fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria) eventuali situazioni di illecito di cui si venga a conoscenza. Il "dipendente che segnala un illecito ha il diritto di essere tutelato" anche con la "tutela dell'anonimato dell'identità del segnalante, fatta eccezione per i casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione", si legge nel nuovo codice.  

Quanto alle donazioni viene stabilito che: "Il dipendente non accetta per sé o per altri regali o altre utilità salvo quelli d'uso, di modico valore e effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni di cortesia e delle consuetudini". Il "modico valore" è quantificato in una cifra fino a 100 euro annui, mentre nel codice precedente - datato 2013 - il limite orientativo era 150 euro.

In merito ai possibili conflitti di interesse, poi, si vieta di "partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri o di parenti o affini entro il secondo grado". 

Il nuovo codice, inoltre, regolamenta anche i rapporti con la stampa. "Salvi i diritti e le prerogative sindacali il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell'amministrazione. Il dipendente non intrattiene a nome e per conto dell'amministrazione rapporto con gli organi di informazione circa l'attività del servizio di appartenenza, salvo che non si autorizzato", recita il codice aggiornato. Nello stesso paragrafo e allo stesso 'comma' del codice del 2013 si legge: "Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali il dipendente si astiene da dichiarazioni offensive nei confronti dell'amministrazione".