Mercoledì 24 Aprile 2024

Buona Scuola, così cambia la Maturità: solo due scritti

Via libera ai decreti attuativi: più asili, meno tasse agli studenti. Dibattito su educazione di genere e divieto di bocciatura

Buona scuola, via libera dal Cdm. Gentiloni torna a Palazzo Chigi (Ansa)

Buona scuola, via libera dal Cdm. Gentiloni torna a Palazzo Chigi (Ansa)

Roma, 15 gennaio 2017 - Un restyling della Maturità, più borse di studio, un percorso più snello per arrivare a una cattedra, meno burocrazia per gli alunni disabili. Il governo Gentiloni dà il via libera in extremis, nell’ultimo giorno utile, ai decreti attuativi della Buona scuola. Il Consiglio dei ministri ha infatti adottato otto delle nove deleghe previste dalla riforma Renzi/Giannini. «Un pacchetto importante», come ha ribadito lo stesso premier e sul quale non è mancato il dibattito in Consiglio dei ministri soprattutto su due questioni ‘spinose’: la bocciatura alle elementari e l’introduzione dell’educazione di genere. Non è stato inserito alcun divieto di bocciare alle elementari, ma criteri molto rigidi e alcuni esponenti dell’esecutivo, come Andrea Orlando e Claudio De Vincenti, hanno sottolineato la necessità di una correzione di rotta. L’educazione di genere e la garanzia della non discriminazione per cultura, religione e genere è un tema caro, fin da quando era senatrice, al ministro Valeria Fedeli, autrice tra l’altro di un ddl in questo senso. Ma come altre volte alcuni ministri e tutta l’area dei centristi hanno frenato. Alfano in primis ha mostrato perplessità – dopo tutte le polemiche sulla teoria del gender – ricordando che già c’è l’articolo 3 della Costituzione a garantire la non discriminazione. Intanto con la Buona scuola a regime cambiano gli esami delle medie e la Maturità ma a partire dal 2018. In poche parole: ci saranno meno prove. Alle medie basteranno tre scritti (italiano, matematica e lingua) e un colloquio. Il test Invalsi (la prova nazionale standardizzata) resta in terza, ma si svolgerà nel corso dell’anno scolastico, non più durante l’esame. La nuova maturità prevederà solo due scritti (italiano e la disciplina caratterizzante l’indirizzo) e un colloquio orale.

L’Invalsi viene introdotta in quinta per italiano, matematica e inglese, ma si svolgerà in un periodo diverso dall’esame. Il voto finale resta in centesimi, ma si dà maggior peso al percorso fatto nell’ultimo triennio e il credito scolastico incide fino a 40 punti. Cambia, poi, anche l’accesso all’insegnamento con l’obiettivo di portare in cattedra prof più giovani e più preparati alle nuove sfide della scuola. Oggi, infatti, chi vuole insegnare nella scuola secondaria di I e II grado deve abilitarsi, dopo la laurea, attraverso il tirocinio formativo attivo (Tfa), per il ruolo occorre attendere e superare un concorso. Chi ce la farà si inserirà in un percorso di formazione di tre anni, due dei quali fatti anche a scuola, che si concluderà con l’assunzione a tempo indeterminato.

RIVISTA anche la scuola da zero a sei anni, con l’incremento del 33% dei posti negli asili-nido e la creazione di un Fondo (229 milioni all’anno) per l’attribuzione di risorse agli Enti locali. Per le maestre sarà obbligatoria una laurea triennale. Nuovo anche l’approccio al sostegno degli alunni disabili e in difficoltà: tempi più rapidi per ottenere le certificazioni che danno diritto alle risorse, ma con docenti specializzati più preparati. Sarà inoltre più garantito il diritto allo studio in tutte le zone del Paese. A partire al 2017 sono previsti 10 milioni di euro per l’erogazione di borse di studio a favore degli studenti iscritti agli ultimi due anni delle scuole secondarie superiori. Fra le novità, l’esonero totale dalle tasse scolastiche per le studentesse e gli studenti delle quarte e delle quinte della secondaria di II grado. Si parte nell’anno scolastico 2018/2019 con le quarte.