Giovedì 25 Aprile 2024

Etruria, Gentiloni difende la Boschi: sarà candidata dal Pd

Il premier fa da scudo alle accuse delle opposizioni. "Ha già chiarito tutto" Etruria, Boschi: Vegas mi invitò a casa sua. Lite con Travaglio Banca Etruria, i 10 giorni neri del Giglio Magico. Maria Elena Boschi in azione

Maria Elena Boschi (Ansa)

Maria Elena Boschi (Ansa)

Roma, 15 dicembre 2017 - Il premier Paolo Gentiloni è intervenuto oggi in difesa del sottosegretario Maria Elena Boschi, finita ancora una volta nel mirino delle opposizioni in merito al crac di Banca Etruria dopo quanto riferito ieri a Montecitorio dal presidente della Consob Giuseppe Vegas ("incontrai il ministro e mi espresse preoccupazione sulla fusione con la Popolare di Vicenza"). Per M5s, Lega e Mdp, la Boschi "deve dimettersi" perché due anni fa "mentì" davanti al Parlamento rispondendo alla mozione di sfiducia sul' caso banche'. Lei ha replicato ieri sera in tv, chiarendo di non aver mai fatto pressione ai vertici della vigilanza né di aver in alcun modo favorito la propria famiglia e il padre Pierluigi Boschi, prima consigliere poi vicepresidente di Etruria. Per questo "non mi dimetto". 

Oggi fa da scudo alle accuse il presidente del Consiglio che parla anche a nome del Partito Democratico. "Penso che Maria Elena abbia chiarito tutto quello che c'è da chiarire, quindi sarà candidata dal Pd e mi auguro che abbia successo", ha scandito Gentiloni a margine del vertice Ue a Bruxelles. Per quanto riguarda il lavoro della Commissione di inchiesta alla Camera, che ieri aveva raccolto la testimonianza di Vegas, "non do giudizi" ma "mi auguro che le prossime settimane non siano dominate da bisticci sulle banche". La Boschi già ieri aveva ricevuto il sostegno di Matteo Renzi (credo che le "pressioni non ci siano state", ha detto a Piazza Pulita il segretario dem).

Nel frattempo oggi a Montecitorio è stato il turno dell'ex ad di Veneto Banca Vincenzo Consoli, il quale in Commissione banche ha riferito che il ministro Maria Elena Boschi partecipò a un incontro con i vertici di Banca Etruria e di Veneto Banca nella casa di famiglia ad Arezzo nella pasqua del 2014, "per un quarto d'ora, nel quale non proferì parola, dopo di che si alzò e andò via". La riunione avvenne "perché sapemmo che Etruria aveva ricevuto da Bankitalia una lettera simile alla nostra" nella quale chiedeva l'aggregazione con un partner di "elevato standing", indicato poi in Popolare Vicenza.