Borsa, Milano volatile ma regge. Banche di nuovo giù

Il Ftse Mib chiude a -0,21%. Euro ai minimi dal 2003 in nottata, poi rimbalza. Ago della bilancia a Milano sono le banche. Mps, slitta di qualche giorno l'iter per l'aumento di capitale. Bene Wall Street

Borsa (LaPresse)

Borsa (LaPresse)

Roma, 5 dicembre 2016 - La Borsa di Milano regge l'impatto con i risultati del referendum costituzionale e con le dimissioni di Matteo Renzi. Una giornata di alta volatilità a Milano, che cambia ancora direzione e cede ora l'1,25%, dopo che Piazza Affari era arrivata a guadagnare l'1,4%. Alla fine chiusura a -0,21% per il Ftse Mib. Mps ha ceduto il 4,2%, dopo la scelta di far slittare di qualche giorno la decisione delle banche del consorzio di garanzia sulla firma del contratto per l'avvio dell'aumento di capitale. Il titolo è sotto pressione da stamane. In pre-apertura non era riuscito a far prezzo ed aveva segnato un calo dell'11% per poi annullare le perdite con un rialzo dell'1%. Il titolo a metà mattinata era tornato nuovamente in negativo. Oggi era attesa anche una decisione degli investitori, che hanno mostrato interesse a entrare nel capitale della banca. Fra questi, il fondo sovrano del Qatar che, al momento, starebbe 'alla finestra', in attesa degli sviluppi della situazione italiana. Salvo rinvii, per domani a Siena è in programma un cda di Mps per fare il punto della situazione.

Positivo il resto d'Europa. Gli investitori avevano già messo in conto una sconfitta del fronte del Sì e avevano già ridotto la loro esposizione nei confronti dell'Italia nelle scorse settimane e la maggior parte degli osservatori scommette su una transizione rapida che porti all'insediamento di un governo tecnico. Maglia rosa invece a Francoforte, dove l'indice Dax balza dell'1,64% a 10.685 punti. A Parigi, dove il Cac 40 cresce dell'1% a 4.574 punti. Più timida Londra, dove il 'footsie' sale dello 0,24% a 6.747 punti. In rialzo dello 0,56% l'Ibex di Madrid, che segna 8.655 punti.

Nuova chiusura record per Wall Street col Dow Jones che guadagna lo 0,24% a 19.216,34 punti e il Nasdaq l'1,01% a 5.308,89 punti. Bene anche l'indice S&P500 che sale dello 0,58% a 2.204,71 punti.

EURO -  Il primo segnale era arrivato in nottata dall'euro che, dopo l'annuncio delle dimissioni, era scivolato ai minimi dal 2003, poco sopra quota 1,05 sul dollaro. Peggio di quanto accadde subito dopo lo choc della Brexit, sottolineano gli analisti. In mattinata la moneta unica tenta un mini-recupero e a pochi minuti dall'apertura si riporta a quota 1,06 sul dollaro. Infine nel pomeriggio rimbalzo della moneta unica che, dopo l'apertura di Wall Street, viene scambiato a quota 1,0724 sul dollaro. E mentre Mario Draghi ribadisce di non voler commentare il risultato delle urne, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan non va a Bruxelles, dove oggi avrebbe dovuto portare sul tavolo dell'Eurogruppo la manovra italiana.

ASIA - Le Borse asiatiche soffrono il risultato del referendum italiano e chiudono in calo. Tokyo termina in rosso dello 0,82% a 18.274,99 punti. Sydney ha chiuso in perdita dello 0,75%, Shanghai va giù dell'1,21%, Seul dello 0,37% e Taiwan dello 0,31%. Debole anche ong Kong che perde lo 0,26%.