Giovedì 25 Aprile 2024

Doppia paga per i boiardi. Kessler, il signore delle poltrone

Magistrato, ex deputato Ds, ha ottimi rapporti con Gentiloni e Renzi

Giovanni Kessler (ImagoE)

Giovanni Kessler (ImagoE)

Roma, 23 novembre 2017 - Se non è un gioco di prestigio poco ci manca. Del resto quando si tratta di conservare poltrone e privilegi la fantasia è sempre al potere. E così, sull’asse Bruxelles-Roma, si è confezionato un bel pacchetto regalo a beneficio di Giovanni Kessler. Di professione magistrato, ed ex deputato degli allora Ds (Democratici di sinistra), Kessler fino a qualche mese fa era direttore dell’Olaf, l’ufficio della Commissione europea che si occupa di lotta antifrode.

Il 6 ottobre scorso, complici i buoni rapporti con Paolo Gentiloni e Matteo Renzi, attuale e precedente inquilino di palazzo Chigi, è stato nominato direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli con decreto del Presidente della Repubblica (e con stipendio di 240mila euro lordi l’anno, ovvero il tetto massimo previsto per i dipendenti della Pubblica amministrazione). Ma mentre si stava preparando ad assumere il nuovo incarico italiano, Kessler è stato protagonista di un tuffo carpiato degno di una medaglia d’oro olimpica.

In un documento della Direzione budget della Commissione europea, l’11 ottobre l’esecutivo di Bruxelles ha innanzitutto accettato le dimissioni del magistrato italiano dall’Olaf. Subito dopo, e qui viene il bello, il documento crea di punto in bianco «una funzione temporanea di consigliere speciale per la Direzione budget» di Bruxelles, e la assegna proprio a Kessler «nell’interesse del servizio». Il tutto aggiungendo che questa funzione temporanea di consigliere speciale sarà soppressa quando Kessler abbandonerà l’incarico. Infine il documento stabilisce di distaccare Kessler, sempre «nell’interesse del servizio», a capo dell’agenzia delle Dogane italiane per un periodo di tre anni.

La toga, il funzionario, il manager. Storie di privilegi e super stipendi

Ricapitolando: la Commissione Ue, lo scorso 11 ottobre, ha accettato le dimissioni di Kessler dall’Ufficio antifrode europeo, allo stesso tempo ha creato per lui l’incarico temporaneo di consigliere speciale per la Direzione budget di Bruxelles e simultaneamente lo ha distaccato alla guida dell’Agenzia delle dogane «nell’interesse del servizio», quasi a ventilare una sorta di commissariamento europeo delle nostre Dogane.

Da fonti comunitarie trapela che questa specie di arabesco è in grado di assicurare a Kessler un doppio obiettivo: la protezione da un eventuale spoil system del prossimo governo italiano, a seguito del quale potrà eventualmente tornare a Bruxelles con super incarico e super stipendio, e la messa in sicurezza della ricca pensione europea, che in genere garantisce ai suoi dipendenti il 70% dell’ultimo stipendio. QN , con ripetuti tentativi, ha chiesto a Kessler, attraverso l’ufficio stampa dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, lumi su questa operazione, senza però ottenere risposta.

Di sicuro in questi giorni il nuovo capo delle Dogane sta prendendo confidenza con il suo nuovo ufficio italiano e sta svolgendo un primo giro di confronto con diversi interlocutori istituzionali. Questo non significa che Kessler sia a digiuno di relazioni nel Belpaese, anzi. Si dà infatti il caso che il magistrato italiano sia coniugato con Daria de Pretis, giudice della Corte costituzionale nominata da Giorgio Napolitano nel 2014.

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