Martedì 23 Aprile 2024

Legge elettorale rinviata a settembre. Berlusconi: "Non strizzo l'occhio a Renzi"

L'ira di Salvini: "Vergognoso"

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (Imagoeconomia)

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (Imagoeconomia)

Roma, 28 giugno 2017 - L'approdo alla Camera della riforma della legge elettorale slitta a settembre. E' quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La riforma elettorale doveva approdare in Aula nel mese di giugno, dopo aver subito già alcuni rinvii. Il ritardo fa infuriare Matteo Salvini, che tuona: "E' vergognoso". Impegnato, in giornata, in un botta e risposta con Silvio Berlusconi, seguito dei  risultati delle amministrive che hanno visto il centrodestra sfondare nella maggioranza delle città. In vista di una coalizione per le elezioni politiche, il confronto tra i due leader si scalda a colpi di dichiarazioni. Il presidente di Forza Italia, dopo aver invocato una coalizione "moderata e liberale" vuole rassicurare il potenziale alleato. E a chi gli chiede se strizzi l'occhio a Renzi, come sostiene Salvini, risponde, ai microfoni del Tg1: "Sono opinioni di Salvini e non corrispondono al vero". L'ex premier torna poi a ribadire la sua soddisfazione per i risultato ottenuto ai ballottaggi delle comunali: "Il centrodestra unito è il primo polo", ha osservato, "quindi ora guardiamo al futuro con fiducia".

Pronta la risposta il Salvini: "Ora sono sereno", risponde sorridendo a margine di un incontro al Parlamento Europeo. Dove, tra l'altro ha annunciato: "Entro metà luglio lancerò un incontro nazionale aperto a tutti quelli che si ritengono parte del centrodestra per parlare di programmi, al di là della leadership che è un tema più di interesse giornalistico". Il leader della Lega ha poi aggiunto: "Berlusconi dice moderati e liberali: se fosse popolare come lo è Orban, che difende l'interesse ungherese prima di quello europeo, a me andrebbe benissimo". Il premier ungherese, afferma Salvini, "è del Partito popolare però difende i confini, non entra un immigrato, ha difeso la moneta, ha difeso la banca: c'è modo e modo di stare in Europa".

LEGGE ELETTORALE - Ma prima delle prossime elezioni, la priorità è la legge elettorale. Il cui approdo alla Camera è slittato a settembre, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Ma si dovrà attendere la prossima riunione dei presidenti di gruppo, nella prima settimana di agosto, per capire se l'avvio dell'esame della legge elettorale sarà già alla ripresa dei lavori o verso metà-fine mese. A convenire sul mese di settembre, viene riferito, sono stati sia il Pd che Ap, e in generale i partiti dell'area di centro. Forza Italia, invece, ha chiesto luglio e come seconda ipotesi settembre. La riforma elettorale doveva approdare in Aula nel mese di giugno, dopo aver subito già alcuni rinvii. Almeno questo era il calendario previsto fino a quando non è naufragata l'intesa a quattro sul sistema proporzionale alla tedesca.

Lo slittamento fa infuriare Salvini: "Innanzitutto è scandaloso, vergognoso che il Pd voglia perdere altri due mesi di tempo. Perché discutere di legge elettorale a settembre? Facciamolo domani, perché devi perdere due mesi?". Il leader del Carroccio prosegue: "Può essere il premio alla coalizione, può essere il maggioritario, il Mattarellum, il Rosatellum: noi siamo disponibili a votare in una settimana una legge chiara che, la domenica sera, dica agli italiani chi ha vinto e chi ha perso e che eviti gli inciuci. Noi ci siamo anche la settimana prossima, perché aspettare settembre?".

Non c'è convergenza con il potenziale alleato Berlusconi sul sistema con cui andare a votare. Salvini ha invitato il centrodestra a sostenere una legge "maggioritaria", perché sarebbe sbagliato a suo avviso "sostenere il proporzionale" dopo l'esito dei ballottaggi. "Prima si vota per le Politiche - ha concluso - e meglio è". Sul tema Berlusconi ha detto la sua, sempre ai microfoni del Tg1: "Sì voglio ancora il proporzionale perché quando si parla di maggioritario non si può dire 'non facciamo la lista unica'. Se si va al maggioritario si deve fare la lista unica ma c'è  chi dice che non vuole la lista unica ma vuole il maggioritario... A meno che non ci sia un premio alla coalizione ma che ci possa essere è escluso dal Pd".